USCITA ANTICIPATA DAL CARBONE ANCHE A BRINDISI CON DISMISSIONE CENTRALE ENEL NEL 2025

Rientra anche Brindisi nella Strategia Energetica Nazionale presentata dal Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente nell’audizione parlamentare del 10 maggio scorso. L’uscita anticipata dal carbone prevederebbe entro il 2025 la dismissione della Centrale ENEL di Brindisi.

Il commento dei sindacati:

“Le Segreterie di FILCTEM FLAEI UILTEC organizzano una fase di approfondimento e discussione, con delegati sindacali e lavoratori elettrici del polo energetico di Brindisi, in questa fase di consultazione di stockholder e parti sociali, sull’importante provvedimento.

Nell’audizione parlamentare del 10 maggio ’17 il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Ambiente hanno presentato la Strategia Energetica Nazionale e illustrato gli interventi nei vari settori per concretizzare, in Italia, quanto deciso nella Conferenza sul clima di Parigi.

Con questo elaborato del Governo, si stabiliscono i tempi per la riduzione obbligatoria del 40% delle emissioni di gas-serra e nel Sistema Elettrico, si prevede l’uscita anticipata dal carbone in tre possibili scenari nel periodo 2025-2030 il tutto nell’ipotesi che al 2030 il 50% della domanda elettrica sia coperta dalle fonti rinnovabili.

Superare la produzione da carbone costerà oltre tre miliardi di euro, per nuove centrali, infrastrutture energetiche per il rafforzamento della rete elettrica italiana e per il riconoscimento ai produttori dei costi non ancora ammortizzati degli impianti esistenti.

Questo scenario davvero inedito, con la previsione nel 2025 di dismissione della Centrale ENEL di Brindisi, (450 diretti 680 appalto stime ministero) la cui produzione è importante ed “essenziale” per tutto il Centro-Sud, mette in luce gravi ed insostenibili ripercussioni di carattere socioeconomico e di tenuta occupazionale per l’intero territorio. La de-carbonizzazione non può e non deve essere pagata dai lavoratori e dalle loro famiglie.

La dismissione della centrale a carbone di Brindisi Nord e le difficoltà a realizzare gli investimenti presentati da A2A energiefuture per una riconversione del sito in un “Nuovo Polo di energie rinnovabili”, l’avvenuta a perdita di centinaia di posti di lavoro devono rappresentare un monito per l’intera comunità.

Per questo FILCTEM CGIL – FLAEI CISL – UILTEC UIL ritengono indispensabile la gradualità della transizione energetica, nella certezza degli investimenti sulle reti, la trasformazione/riconversioni degli impianti esistenti per la garanzia del sistema elettrico italiano, che non può essere sostenuto solo da energia rinnovabile”.

COMUNICATO STAMPA

FILCTEM CGIL                                      FLAEI CISL                                 UILTEC UIL

(Antonio Frattini)                                 (Marco Bernardo)                          (Carlo Perrucci)

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