VACCINI PERSONALE SANITARIO A BRINJDISI – AMATI: A FINE SETTIMANA NE MANCHERANNO 2.000

Vaccino personale sanitario a Brindisi, Amati: “A fine settimana ne mancheranno 2.000 e temo che questo trend si replichi in ogni ASL”

“La copertura vaccinale del personale sanitario della Asl di Brindisi, in prima e seconda dose, è molto probabile che non supererà il 70% entro fine settimana. Mancheranno dunque all’appello 1.930 unità. A parte il dato soddisfacente dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, il quadro è inquietante e purtroppo replica, bene o male, l’andamento in tutte le Asl pugliesi, salvo felicissime smentite che spero giungano numerosi con i numeri allegati. Ribadisco pertanto che serve approvare subito la proposta di legge sull’obbligo, perché vaccinarsi è un atto che aiuta a rendere libere dalla malattia le persone con cui si entra in contatto; cioè il massimo del dovere per rispettare il più grande dei diritti umani”.

Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione Fabiano Amati.

“Nonostante lo straordinario impegno organizzativo e persuasivo della direzione generale e del dipartimento di prevenzione della ASL di Brindisi, alla data del 7 febbraio 2021 i dati in corso di ulteriore elaborazione dicono che sono state somministrate 4.122 prime dosi e 3.554 seconde dosi, su un totale del personale sanitario di 6.435 unità. Cioè il 64,1% di prime dosi e il 55,2 % di seconde dosi.
Scorporando i dati risulta che il personale ASL si è vaccinato al 68,7% prima dose e 62,1 % seconda dose, su 4.369 operatori; il personale Sanitaservice al 50,1 prima dose e 46,8 seconda dose, su 953 operatori; i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta al 90,55% prima dose e 76,7% seconda dose, su 347 operatori; l’assistenza domiciliare integrata 69,2% prima dose e 2,7% seconda dose, su 260 operatori; Croce rossa italiana 0%, su 203 operatori; i medici specialisti e convenzionati al 52,4% prima dose e 41,5% seconda dose, su 212 operatori; i co.co.co . Al 40,7% prima dose e 35,2% seconda dose, su 91 operatori.
A ciò vanno ovviamente aggiunti i dati, attualmente non conosciuti, sulle somministrazioni agli operatori sanitari e ospiti delle residenze sanitarie per anziani”.

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