VIOLAZIONE NORME POSSESSO ARMI: IN TRE MESI 22 DENUNCE

Ci sono 22 persone deferite alla competente Autorità Giudiziaria, nel bilancio della specifica attività condotta nei primi tre mesi dell’anno, dai reparti del Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi. La norma che si applica è quella contemplata dall’art.4 della legge n. 110 del 1975 e recita che “senza giustificato motivo, non possono portarsi fuori dalla propria abitazione o delle appartenenze di essa tutta una serie di strumenti da punta e taglio atti ad offendere la persona”. Ovviamente l’aspetto fondamentale su cui si basa la valutazione degli organi accertatori è rappresentato dal “giustificato motivo”, che si riscontra solo quando dalla perquisizione si rinvengono strumenti correlati all’attività esplicata dal soggetto controllato.

Il macellaio che porta con sé la valigetta con i coltelli, il contadino che esce dalla masseria con una roncola, il boscaiolo con la scure, l’artigiano falegname fermato con il suo furgone con tutta l’attrezzatura e l’utensileria necessaria per la quotidiana attività nonché lo sportivo con l’arco e la faretra contenente le frecce che si reca ad allenarsi, sono una serie di figure, alcune delle quali professionali, che utilizzano gli attrezzi indicati per espletare la propria attività professionale o sportiva, che non rischiano il deferimento, poiché a caratterizzare lo scenario e a fornire la giusta chiave di lettura interviene il “giustificato motivo” che rappresenta ogni razionale motivazione la quale, in base alle circostanze di tempo, di luogo e di fatto, nonché alla figura della persona agente, all’attività che essa svolge e in base alla natura dell’oggetto rende credibile e verosimile che lo strumento o l’arma non vengano portati per scopi aggressivi.

I 22 soggetti denunciati nei primi tre mesi dell’anno dai Carabinieri nell’ambito del Comando Provinciale di Brindisi, nell’espletamento dell’attività istituzionale, sono stati trovati in possesso di un’ampia tipologia di “strumenti” che va dai coltelli a serramanico o a scatto alle roncole, cesoie, machete, mazze da baseball e altro e sono soprattutto giovani, per i quali il fenomeno appare in crescita. Nei casi esaminati sfociati nella denuncia il “giustificato motivo” non ha trovato riscontri poiché gli oggetti rinvenuti a seguito di perquisizione erano occultati o sotto i sedili anteriori del veicolo ovvero nel cruscotto o addosso alla persona. E per quanto riguarda gli orari sono ricompresi in una fascia serale/notturna, mentre colui che li deteneva è risultato non espletare alcuna attività lavorativa, nonché gravato da censure penali.

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