AGGRESSIONE COZZOLINO: NON E’ STATO UN EXTRACOMUNITARIO MA UN FRANCESE. INTANTO SI E’ FOMENTATO IL RAZZISMO

Si è sfiorata la rissa stamattina in piazza Cairoli quando un uomo ha aggredito una brindisina, Caterina Cozzolino. Inizialmente si è parlato di un extracomunitario, in realtà poi si è capito trattasi di un cittadino francese, dunque un comunitario, con problemi psichici. Il tentato scippo ha scatenato la reazione dei passanti, l’aggressore è stato bloccato e malmenato, a evitare che venisse linciato è stato solo l’intervento degli agenti della polizia che poi lo hanno arrestato.

Il caso però non è passato inosservato e a valanga sono arrivati attestati di solidarietà alla cittadina brindisina. Ma una considerazione va fatta, al di là della deprecabile azione nei confronti della donna: la cronaca è, purtroppo, costellata di fatti gravi e di violenza di genere e non, ma raramente per uno sventato scippo i movimenti politici intervengono con dichiarazioni di solidarietà e altro, nel caso di specie sì, invocando la giustizia contro l’aggressore “immigrato”.

E’, però, temibile quanto stia accadendo forse ben più della recrudescenza della microcriminalità, ovvero la strumentalizzazione di ogni azione riguardi o possa riguardare il diverso, l’immigrato, il nero, per veicolare messaggi politici e fomentare il razzismo al solo scopo di attirare l’attenzione sul proprio movimento, partito o persona. Ed è offensivo non tanto nei confronti del “nero” ma del bianco, perché chi lo fa sa bene di toccare un tasto dolente nella sensibilità dei cittadini come quello della “invasione barbarica” dei neri in un Paese che già soffre di tante mancanze e che facilmente cerca nell’altro, nell’ “invasore”, la valvola di sfogo della propria frustrazione per una povertà indotta, a ben vedere, più dal vicino che governa che dallo straniero.

Carmen Vesco

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