ANCORA IN ALTO MARE IL CIRCUITO UNICO DOGANALE – IL GIP NEGA IL DISSEQUESTRO DELLA STRADA

E’ molto più complessa del previsto la vicenda legata alla realizzazione della “Strada Sisri” (nei pressi di Sant’Apollinare), attraverso cui sarebbe stato possibile realizzare il tanto decantato circuito unico doganale del porto di Brindisi.

Come è noto, proprio la realizzazione di questa strada è stata oggetto di una indagine giudiziaria che vede coinvolti in un procedimento penale l’imprenditore Gaetano Giordano, il direttore dei lavori Gianluca Fischetto, il dirigente dell’ufficio tecnico dell’Autorità di Sistema Portuale Francesco Di Leverano, il funzionario comunale (nelle vesti di collaudatore) Antonio Iaia e la consulente tecnica Antonella Antonazzo, oltre a due persone rimaste ignote.

I reati riguardano, a vario titolo, la frode nelle publiche forniture, delitti colposi contro la salute pubblica e l’esecuzione di opere di bene culturale senza autorizzazione e su beni paesaggistici senza l’autorizzazione, oltre allo smaltimento ed al deposito incontrollato di rifiuti non pericolosi.

Questa indagine ha comportato il sequestro della “strada Sisri” in quanto realizzata su un’area di interesse archeologico senza le previste autorizzazioni. Da qui il sequestro disposto dal giudice delle indagini preliminari su richiesta del pubblico ministero Raffaele Casto. L’ultimo atto è stato deposita lo scorso 23 luglio e riguarda il rigetto dell’opposizione formulata dal Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Ugo Patroni Griffi. La strada, pertanto, rimane sotto sequestro in quanto il gip Stefania De Angelis ha ritenuto di condividere le perplessità del PM.

Per il circuito unico doganale, pertanto, sarà necessario attendere ancora chissà quanto. A meno che l’ADSP non intenda utilizzare l’unica corsia non posta sotto sequestro. Ma il circuito parta in maniera così arrangiata.

 

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