APPELLO DELLE LEGHE PER SALVARE LO SPORT ITALIANO

Le proposte presentate al Governo dal Comitato 4.0 di cui fa parte la Lega Basket assieme alle maggiori leghe italiane, unitamente ad una ricerca relativa all’impatto del Covid 19 sul mondo dello sport

Ufficio Stampa

Happy Casa Brindisi

Meno di un mese per salvare lo Sport italiano
L’appello delle principali Leghe sportive italiane al Governo:
approvare subito il credito di imposta sulle sponsorizzazioni
per dare certezze a club e partner commerciali
Un’agevolazione fiscale senza costi effettivi per l’Erario
che salvaguarda l’attività agonistica e la funzione sociale degli sport olimpici
ma anche il diritto di migliaia di ragazze e ragazzi di praticare sport di alto livello
• L’allarme lanciato dal Comitato 4.0: sport di vertice e professionale a rischio senza
un’approvazione rapida del credito d’imposta sulle sponsorizzazioni nell’ambito della
conversione in legge del Decreto Rilancio
• Senza certezze e senza l’apporto degli sponsor un terzo delle società e delle associazioni
sportive non è certa di rinnovare l’iscrizione alla prossima stagione sportiva.
• Il 98% delle società prevede, infatti, una riduzione delle sponsorizzazioni che si traducono
in una perdita dei ricavi medi del 40%
• La perdita di gettito fiscale derivante dal mancato rinnovo dell’iscrizione ammonterebbe a
73 milioni di euro. Nell’attuale stato di incertezza il 95% delle realtà che si iscriveranno ai
prossimi campionati hanno comunque stimato una riduzione del volume di affari e di
conseguenza degli ingaggi del 26%, corrispondente a un minor gettito pari 39 milioni di
euro. La perdita potenziale di gettito, senza aiuti strutturali, è quindi pari a 112 milioni.
• Il credito d’imposta per la fascia di vertice dello sport italiano (escluse le società con oltre
15 milioni di fatturato) costerebbe 96 milioni di euro, quindi sarebbe ampiamente ripagato
dalla messa in sicurezza del gettito tributario dello sport
Non c’è più tempo. Tra la metà e la fine di luglio si chiuderanno i termini per le iscrizioni nei principali
campionati italiani maschili e femminili di basket, volley, rugby e degli altri sport olimpici. Per effetto della
crisi economica dovuta al prolungato lockdown per la pandemia di Covid-19 e senza certezza sulla
possibilità di fruire del credito d’imposta tantissimi sponsor non hanno ancora confermato il proprio
apporto per la prossima stagione. Sono molti già i casi di società che hanno fatto un passo indietro.
I danni che si profilano per lo sport di vertice e professionale sono già rilevanti. Ma senza mettere in
sicurezza quella fascia dello sport italiano che svolge un imprescindibile ruolo di “ascensore” nella piramide
sportiva si rischia di provocare danni duraturi al movimento.
L’impoverimento dello sport di vertice e la riduzione del suo perimetro significa infatti negare a centinaia di
migliaia di ragazzi e di ragazze che si approcciano a una disciplina sportiva l’opportunità di crescere e di
svolgere un’attività di alto livello e/o professionale.
Con il non secondario effetto di indebolire quella funzione sociale e di presidio sanitario che le società e le
associazioni sportive svolgono in tutto il territorio nazionale.
Di fronte a questa emergenza le principali Leghe sportive italiane – Lega Pro, Lega Basket Serie A, Lega
Pallavolo Maschile, Lega Pallavolo Femminile, Lega Basket femminile, Lega nazionale Pallacanestro e Fidal.

– Runcard – con il supporto di PwC TLS, hanno costituito un “Comitato 4.0” ed elaborato alcune proposte
normative per l’introduzione di un credito d’imposta sulle sponsorizzazioni (nonché per gli apporti di
capitale delle società sportive professionistiche e dilettantistiche).
Queste proposte sono state fatte proprie da quasi tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, e
sono state trasfuse in emendamenti al disegno di legge di conversione del “Decreto Rilancio”. Sta
emergendo dunque in Parlamento un consenso trasversale su misure che rappresentano un’ancora di
salvataggio delle imprese sportive, particolarmente colpite dal blocco delle attività a causa del coronavirus,
e che sono caratterizzate da una strutturale ridotta redditività e che non sostenute da ingenti risorse
derivanti da diritti media.
L’emersione di questo consenso generalizzato è apprezzato dalle Leghe sportive, ma ora è necessario
accelerare il percorso di approvazione dell’agevolazione per dare certezze a sponsor e club che vivono una
fase cruciale della propria esistenza.
Le Leghe sportive italiane hanno voluto corredare le proposte sul credito di imposta per le sponsorizzazioni
da uno studio che ha messo in evidenza come si tratterebbe di un costo sostanzialmente neutrale per le
casse dello Stato.
I ricavi da sponsorizzazione delle società ed associazioni sportive attive nell’ambito di discipline ammesse ai
Giochi olimpici, con ricavi prodotti in Italia compresi tra i 200 mila e 15 milioni di euro annui, sono stimabili
complessivamente in circa 400 milioni di euro. Applicando un credito di imposta pari al 50% del valore delle
sponsorizzazioni di entità superiore ai 10 mila euro (come richiesto dalle Leghe partecipanti al Comitato)
risulterebbe un costo per l’Erario pari a 96 milioni di euro.
D’altro canto il costo per l’introduzione di un bonus per le sponsorizzazioni sportive sarebbe compensato
dalla salvaguardia del potenziale gettito fiscale e contributivo di società ed associazioni sportive di medie
dimensioni che, in assenza di misure strutturali, non rinnoveranno l’iscrizione alla prossima stagione
sportiva, fattispecie con effetti strutturali; ovvero vedranno diminuire il volume d’affari.
Nel primo caso da una indagine condotta su un campione di 214 società è emerso che il 31% dei club sta
valutando se rinnovare l’iscrizione alla prossima stagione sportiva e il 98% prevede una riduzione degli
sponsor, con minori introiti mediamente del 40% rispetto all’anno precedente. La perdita di gettito fiscale,
derivante dal mancato rinnovo dell’iscrizione ammonterebbe a 73 milioni di euro, con ripercussioni
strutturali sugli anni successivi.
Nel secondo caso l’effetto derivante da una contrazione del volume di affari delle squadre iscritte (i soggetti
coinvolti nell’indagine hanno stimato una riduzione pari a circa il 26% degli ingaggi, ma in ogni caso il 95%
dei club prevede un taglio agli emolumenti) potrebbe un calo del gettito fino a 39 milioni di gettito.
Dunque l’effetto complessivo di minor gettito fiscale per lo Stato, per la prossima stagione sportiva,
potrebbe ammontare a circa 112 milioni di euro.
Le misure sono state attualmente all’attenzione del Governo, in particolare del Ministro Spadafora e del
Ministro Gualtieri, e l’auspicio è che vengano approvate in modo da preservare il ruolo che lo sport può
svolgere come strumento di sviluppo e crescita sociale.

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning