CASO SANOFI – SI FACCIA CHIAREZZA SUL CONTENUTO DI QUEI FANGHI !!!

Sono trascorse due settimane da quando Brindisitime denunciò lo sversamento di fanghi all’esterno dello stabilimento Sanofi di Brindisi. Fanghi sulla cui provenienza non c’è mai stato alcun dubbio, visto che la stessa Sanofi il giorno dopo parlò di un “incidente”, pur minimizzando l’accaduto. Sta di fatto che l’area interessata è stata posta sotto sequestro e il responsabile del sito produttivo iscritto d’ufficio nel registro degli indagati.

Ma cosa contenevano quei fanghi? Per fortuna questa volta sono intervenuti per tempo i carabinieri forestali e i tecnici dell’Arpa, i quali hanno effettuato dei prelievi che adesso sono stati analizzati. I risultati, però, tardano ad essere ufficializzati. E’ vero, c’è un seqeustro penale e quindi tali elementi verranno forniti alla Procura della Repubblica per i provvedimenti conseguenti, ma anche i cittadini hanno diritto di sapere cosa respirano e in quali acque vanno ad immergersi.

Pochi giorni dopo, infatti, abbiamo ampiamente documentato lo scversamento di un liquido biancastro e maleodorante all’interno di Fiume Piccolo, con sbocco diretto in mare. In quel fiume scaricano la Sanofi, ma anche altre aziende. E’ un fenomeno che si ripete da lungo tempo, ma nessuno mai è intervenuto, come se fosse normale che sostanze tossiche finiscano in mare, rendendo l’area irrespirabile.

A fronte di tutto questo, chi potrebbe svolgere un ruolo di primo piano è proprio il sindaco Rossi, nella sua veste di massima autorità sanitaria della città. Far finta di nulla o continuare a rimanere in silenzio non ha senso. E’ il caso che si assuma le sue responsabilità, facendo quello che, da consigliere di opposizione, ha sempre chiesto che i sindaci facessero per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
no_fumo_torchiarolo

what you need to know

in your inbox every morning