CHIUSURA LAB-ANALISI, L’ASL PRECISA: “COSE INTERNE”. MA LA SANITA’ E’ PUBBLICA. CHI TRASPORTA I CAMPIONI E COME?

di Carmen Vesco

Puntuale l’ufficio stampa della Asl Brindisi scrive al direttore responsabile della testata Brindisitime la sua precisazione sull’articolo redatto e pubblicato ieri e relativo alla chiusura del Laboratorio di analisi del Di Summa, nel cui centro si continuano a effettuare prelievi. I campioni, però, ora vengono portati al Perrino per essere analizzati.

La nota conferma che “Il Laboratorio di Analisi situato presso il complesso del Di Summa, a Brindisi, è funzionante come Centro Prelievi dal lunedì al venerdì” e che lo stop delle operazioni di analisi è avvenuto “A seguito di riorganizzazione del Servizio” con “il trasferimento del personale tecnico e delle attrezzature del laboratorio presso l’Ospedale Perrino nei giorni scorsi, già programmato da tempo”.

Infatti, è notizia del 4 gennaio scorso che questo momento sarebbe arrivato, con le conseguenze del caso, come anticipato quasi un anno fa, nonostante si sia parlato tanto, soprattutto in campagna elettorale, di trasformare il Di Summa in “Cittadella della salute”, cosa che agli occhi dei comuni cittadini parrebbe logica e utile per prevenire caos ed emergenze in un ospedale come il Perrino già ingolfato. Invece, secondo altre logiche si fa il contrario.

La nota dell’Asl prosegue: “Nulla cambia per l’utenza, che potrà continuare a rivolgersi al laboratorio per effettuare i prelievi. Non esiste, inoltre, alcuna emergenza, considerato che già in precedenza alcuni esami di laboratorio particolarmente complessi venivano effettuati presso l’ospedale Perrino, mediante il trasporto dei campioni da una struttura all’altra, senza causare disservizi o comportare “minore attendibilità” nelle refertazioni, come ipotizzato nell’articolo. Per questo motivo non si è ritenuto necessario diffondere comunicazioni all’utenza, considerato che il cambiamento riguarda solo il personale interno”.

Ma le considerazioni su questa ultima dichiarazione sono di merito e di metodo.

Nel merito, considerando che la Sanità è cosa pubblica, quelle che sono le decisioni prese nell’ambito del suo riordino sono e devono rimanere di dominio pubblico.

Nel metodo, poi, questa informazione è decisamente di interesse pubblico, e non già un esclusivo cambio di personale interno nel momento stesso che questo cambio va a interessare interventi di natura medico-sanitaria sulla salute del singolo cittadino.

Risulta, infatti, da diverse segnalazioni che particolari analisi che prima si effettuavano totalmente in autonomia nel laboratorio del distretto del Di Summa ora o non si possono più effettuare o si effettuano tra il Di Summa (prelievi) e il Perrino (analisi).

Nello specifico, la donne in gravidanza che si sottopongono al controllo dei valori della “Curva da carico” per la glicemia, devono sostenere prelievi e analisi che vanno ripetuti ogni mezzora, e ora, va da sé, che potranno essere effettuati solo presso il Perrino, ed è sicuramente un cambiamento che riguarda l’utenza, e che può comportare conseguenze per le pazienti, sia in termini di praticità che, soprattutto, di rischi di contrarre infezioni ospedaliere per la madre e per il nascituro, rischio che non avrebbe lo stesso impatto in un laboratorio. La madre dovrebbe essere informata per poter fare per tempo le proprie valutazioni.

Ci sono poi altre analisi, per esempio, per le coagulopatie che devono avvenire sui campioni dei prelievi entro un’ora o due al massimo, o come nel caso dei test per le ammoniemie, i cui campioni ematici vanno conservati in ghiaccio e poi analizzati entro 60 minuti.

Questi ultimi due prelievi vengono ancora effettuati al Di Summa? Pare di sì. Allora i pazienti devono sapere chi trasporta e come i loro campioni al Perrino per le analisi. I trasporti avvengono nei tempi detti? I campioni biologici vengono trasportati in cassette dotate di biocip per tenere sotto controllo le temperature di esercizio? Che mezzi usano i corrieri per il trasporto e a chi è stato affidato il servizio, (se è stato affidato a una ditta esterna)? Per una spesa, o risparmio perché di questo si tratta, di quanto?

Un ultimo, ma non meno importante, esempio di conseguenze dovute a questo cambio, che l’Asl ha ritenuto di non dovere adeguatamente comunicare alla cittadinanza, riguarda gli accertamenti tossicologici sui campioni prelevati durante gli alcol o drug test. Nell’organizzazione di una efficiente catena di custodia dei test è necessario il massimo rigore negli adempimenti procedurali e burocratici, a tutela del soggetto controllato e della piena garanzia dell’oggettività dei riscontri. I campioni devono essere raccolti e sigillati, e il trasporto e consegna ai laboratori di analisi deve essere garantito in ogni sua fase, pena l’interruzione della detta catena di custodia che incide sulla genuinità della prova nel processo penale.

La Azienda sanitaria locale continua a sostenere che tutto questo non abbia a che fare con la cittadinanza?

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