di Mimmo Consales
Non esagero se dico che la perdita di Rino Lapertosa mi addolora davvero tanto. Lo conoscevo dalla fine degli anni settanta, quando lui era un affermato concessionario d’auto, mentre io e Franco Zuccaro tentavamo una operazione che molti consideravano impossibile. Acquistammo, infatti, l’emittente televisiva TRT (Tele Radio Trans) dall’imprenditore Icilio Capriolo e la trasformammo in “Rete Puglia” (e poi in Puglia Tv). Roba da non dormire la notte, soprattutto perché il peso economico di quella avventura era davvero imponente per due ragazzi come noi.
Rino fu tra i primi a comprendere che quella tv poteva diventare importante e che, allo stesso tempo, poteva risultare utile alla sua concessionaria. I suoi spot, pertanto, arrivarono per primi sugli schermi di Rete Puglia e contribuirono a consolidare la sua immagine anche per chi non lo conosceva. Erano tempi diversi rispetto ad oggi. Ricordo che quando mi riceveva nel suo ufficio, in via Cappuccini, gli ripetevo che lui avrebbe potuto vendere anche auto prodotte in capo al mondo. I brindisini, infatti, si fidavano di lui e sapevano che lo avrebbero trovato al suo posto per qualsiasi problema. Dal rapporto commerciale nacque anche quello di amicizia e di stima, con lui e con la sua famiglia. Ricordo le belle parole che usava quando parlava di sua moglie e dei suoi quattro figli. Si percepiva, infatti, la sua determinazione per proteggerli da tutto, grazie anche ad un carisma che gli è stato sempre riconosciuto da tutti.
La perdita di suo figlio Gilberto, nel 2013, rappresentò un colpo gravissimo per quell’uomo-roccia e se è riuscito, con il tempo, a superarlo è solo per l’affetto e l’amore incondizionato di sua moglie e dei suoi figli.
Alla signora Rosa, ad Antonio, Roberta e Irene il mio abbraccio profondo.
Ci mancherai caro Rino. Tanto…
