DON COSIMO SCHENA HA PRESENTATO IL SUO LIBRO “LA CROCE È LA NOSTRA PATRIA. SIMONE WEIL E L’ENIGMA DELLA CROCE”

Presso la Sala Conferenze di Palazzo Granafei Nervegna, si è tenuto il primo appuntamento della Rassegna :”In Cordis Jubilo-25° anniversario del Coro Polifonico Arcivescovile “San Leucio”. La Rassegna è stata organizzata dall’Associazione Musicale Culturale “San Leucio”, con il patrocinio dell’Arcidiocesi di Brindisi -Ostuni e la Provincia di Brindisi, i media partner, Brindisitime, Idea Radio nel Mondo, Studio 100 e con il sostegno di Banca Popolare Pugliese, Farina Pianoforte di Ostuni, Pamela Viaggi di Ostuni e la Libreria Effatha’ di Ostuni. Don Cosimo Schena ha presentato “La croce è la nostra patria. Simone Weil e l’enigma della croce”. L’ interesse di Don Mino nei confronti di Simone Weil, nasce durante gli anni universitari, tanto da decidere di fare la tesi sul tema della Croce. Laureatosi, a pieni voti, in filosofia, tuttora continua ad approfondire la figura della grande Weil. Il libro, di circa 200 pagine, ha uno stile semplice, scorrevole. Al centro della narrazione, il tema della Croce della filosofa francese. Quello che colpisce della filosofa, è il suo aver vissuto ciò che ha predicato. Ha concretizzato l’ incarnazione. La Weil, di fronte ai mali del mondo, è convinta che non resti altro se non abbracciare la sofferenza. Una filosofa poliedrica che, nella vita, è stata di tutto, docente, operaia, ecc. La svolta mistica cambierà per sempre la sua vita. Un personaggio originale, uno dei filosofi del 900 che ha messo ” a nuovo” il fare filosofia. Anche se è morta a soli 34 anni, ha fatto tante esperienze forti. Nasce da una famiglia ebrea e, sin da piccola, è un genio. Un fratello, grande matematico, di cui, forse, era un po’ gelosa. A un certo punto, si rende conto che la verità può essere raggiunta da tutti, anche se in modo diverso. Una mente grandissima che, oltre a studiare filosofia, faceva politica e riusciva a tenere testa a tanti uomini. Lascia l’ insegnamento e va a lavorare in fabbrica, perché vuole approfondire la vita degli operai che si annullano nelle macchine. Si dedica ai poveri, ai disagiati, fino al punto di privarsi del mangiare per provvedere agli altri. Paolo VI la chiamerà : la Santa degli esclusi. È nel 1937 che la sua vita cambierà, nel momento in cui si innamora profondamente della Croce. Nella sventura, scopre la grandezza del Signore, perché, ovunque ci sia sventura, c’ è La Croce. Nella sofferenza, troverà lo spiraglio di luce per incontrare il Signore. Sofferenza che diventa amore. Noi dovremmo trovare il Signore in ogni cosa. Simone Weil, nella sua profondità, sconvolgerà tutti coloro che la incontreranno. Non solo nella sofferenza, ma anche nella bellezza del creato, si può incontrare il Signore. Simone era invidiosa, soltanto, del buon ladrone, perché lui aveva potuto condividere l’ esperienza della Croce con Cristo, perché aveva creduto senza sapere della resurrezione. Simone, la grande filosofa che, da atea, comunista, si innamora follemente di Cristo. Simone Weil non si può racchiudere in un pensiero filosofico, lei riesce a rendere interessante la bellezza di Cristo sulla Croce. Se vogliamo vivere il Cristianesimo, dobbiamo vivere una continua conversione. L’ amore fa capire la fede, la carità fa capire la fede. Anna Consales

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