Finalmente dopo tante e tante sollecitazioni è stato
ripristinato l’impianto d’illuminazione del parco “Cesare Braico”
I miei complimenti e ringraziamenti vanno all assessore Roberta Lopalco, per aver portato a termine l’impegno preso in mia presenza davanti ad una TV privata un po’ di mesi fa.
Personalmente ho combattuto dure battaglie al fine di poter difendere quello che può essere considerato lo storico “Polmone Verde” della nostra città (vedi la scongiurata vendita o la demolizione dell’edificio fatiscente ubicato alle spalle dell’istituto Alberghiero).
E’ evidente che l’aver ridato “luce” ai campetti del “Braico” NON può bastare, visto che c’è davvero ancora tanto da fare.
È proprio per questo motivo che mi piacerebbe poter dare al parco il giusto valore, in modo da potersi affermare come punto di riferimento per la nostra comunità.
Sono pochissimi in Italia i parchi giochi accessibili ai bambini con disabilità. Perche non provare a realizzarne uno a Brindisi ?
Per parchi giochi accessibili si intendono spazi di gioco di cui possono usufruire anche i bambini con disabilità, tenendo conto non solo delle disabilità motorie ma anche delle disabilità neuro-sensoriali.
Qualche anno fa, in collaborazione con l’associazione “Gli amici della Conca” e, soprattutto, grazie ai numerosi contributi ricevuti dalla comunità brindisina, siamo riusciti ad installare due altalene per disabili nella nostra città.
Tuttavia, sarebbe bello poter avere un’intera zona dedicata a questi ragazzi.
Esiste, infatti, un diritto universalmente riconosciuto a tutti i bambini, come quello di poter giocare (art. 23 e art. 31 CONVEZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA) e, a tal proposito, in rete, mi ha colpito una citazione trovata sulla pagina facebook “Parchi per tutti”: “Ho il diritto di giocare insieme ai miei amici, anche se non cammino, se non vedo bene, se non parlo.
Sono un bambino o una bambina!
Ho il diritto di giocare su strutture sicure per tutti i frequentatori del parco giochi.
Ho il diritto di poter arrivare ai giochi.
Ho il diritto a un parco che sia realmente inclusivo.
E allora, perché non farlo proprio a Brindisi?
Giampiero Epifani
