FORZA ITALIA – ARIA IRRESPIRABILE: CHI CI SALVAGUARDA?

Per l’ennesima volta la città di Brindisi è stata interessata, nella nottata di ieri, da un episodio allarmante. Un odore così intenso, da far bruciare la gola, è stato sentito dalle famiglie e dai bambini, soprattutto, brindisini dei quartieri Sant’Elia, Commenda, Santa Chiara e nel centro.
L’unica reazione del Sindaco è rappresentata da un laconico post su Facebook all’ora di pranzo: “Chiederemo all’ARPA”.  Un po’ poco per chi dovrebbe tutelare la salute dei propri cittadini, in virtù di uno specifico obbligo di legge. Ed invero, il primo cittadino, in qualità di rappresentante della comunità locale, può emanare – ai sensi degli artt. 50 e 54 del D.Lgs. del 18 agosto 2000 n. 267 (T.U.E.L.) – provvedimenti urgenti al verificarsi di situazioni di particolare gravità che interessano l’igiene e la sanità pubblica.
L’ARPA ci risponderà e ci tranquillizzerà tutti ma, forse, il Primo Cittadino, dovrebbe avere una maggiore prontezza nell’affrontare situazioni del genere, anche e soprattutto in via preventiva, in una città la cui forte vocazione industriale rende esposta la salute pubblica a continue minacce. Non vogliamo accodarci ad una possibile canea di voci contro l’industria a Brindisi, ma sarebbe necessario che il Comune avesse maggiore senso di responsabilità nella gestione di tali criticità.
La responsabilità del monitoraggio dell’aria è in capo all’ARPA Puglia che, molto diligentemente, pubblica ogni giorno i dati per il giorno precedente. Chiediamo se il Sindaco analizzi tali dati, se si sia è preoccupato di verificare quelli relativi alla giornata del 17. Tale attività risulta molto semplice ed esaminando i dati dal 1° Gennaio ad oggi, è possibile notare alcuni elementi allarmanti, che dovrebbero essere attenzionati, in prospettiva di una prevenzione repressiva a 360°. Il primo cittadino, nella sua veste di primo responsabile della salute pubblica, dovrebbe intervenire, a meno che la battaglia ambientalista non rappresenti solo uno slogan propagandistico.
Elementi allarmanti sono rappresentati dalla circostanza per cui su 8 centraline per il monitoraggio dell’aria presenti in Brindisi città, la centralina di Bozzano non rileva dati da gennaio; la centralina del SISRI ha mancato di rilevare dati sugli Idrocarburi Policiclici Aromatici per 247 giornate su 260; in agro di Torchiarolo vi è un buco di 252 giornate, registrando, nelle restanti 8, per ben 2 volte il superamento. Ancora: per ben 31 giornate il valore del PM2,5, il particolato più pericoloso perché grande meno di 2,5 micron in grado di penetrare negli alveoli polmonari con eventuale diffusione nel sangue, ha superato il valore di legge in città. Nel 50% delle giornate di rilevazione, il valore del SO2, gas irritante derivante dall’utilizzo di combustibili contenenti tracce di zolfo, non è stato registrato.
La risposta ai cittadini non può limitarsi ad un semplice “Chiederemo ad ARPA”. Non è questa la reazione che ci si aspetta, con riguardo ad una tematica così rilevante come la salute pubblica.
Ogni singolo cittadino esige rispetto da parte dell’Amministrazione Locale, rispetto che, nel caso che ci occupa, dovrebbe manifestarsi con maggior vigore, con una maggiore intraprendenza da parte del Sindaco, anche chiedendo di aumentare l’operatività e l’efficienza delle centraline; di aumentare i sensori disponibili in tutte le centraline.
Questo dovrebbe fare un sindaco che fa della tutela dell’ambiente un proprio cavallo di battaglia, come ha dimostrato in campagna elettorale, e di recente a spot sulla decarbonizzazione; non solo quindi una bandiera da sventolare contro l’industria quando fa comodo.
Luigi avv. DE FRANCO – Delega all’Ambiente Forza Italia Brindisi
Ernestina avv. SICILIA – Commissario Cittadino Forza Italia Brindisi
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