GIOVEDI’, LA PRIMA DEL BAROCCO FESTIVAL. A SAN VITO C’E’ “DALLA MORTE ALLA VITA DI SANTA MARIA MADDALENA”

Si alza il sipario sulla XXII edizione del «Barocco Festival Leonardo Leo», la rassegna di musica antica dedicata al grande maestro di San Vito dei Normanni e alla scuola napoletana del Seicento e Settecento, alla Napoli capitale mondiale della musica. E si comincia proprio con un’opera di Leonardo Leo, il dramma sacro «Dalla Morte alla Vita di Santa Maria Maddalena», giovedì 22 agosto alle ore 21, nel Chiostro dei Domenicani, nella città natale del musicista, San Vito dei Normanni.

 

L’edizione della rassegna internazionale di musica antica esordisce con uno dei momenti apicali della sua storia più che ventennale. La messa in scena dell’opera “dimenticata” su Santa Maria Maddalena rappresenta un traguardo per il Festival, il compimento di un percorso cominciato nel 2011 con il ritrovamento del manoscritto autografo del Maestro di San Vito dei Normanni. Un cammino travagliato ma costellato della grande determinazione di restituire alla storia della musica un rigo perduto, un’opera di cui si conosceva l’esistenza ma di cui si erano perse le tracce. E finalmente giovedì il dramma leano, dopo l’anteprima di Atrani dello scorso 29 luglio, trova lo scenario del Chiostro dei Domenicani, luogo strettamente legato alla storia giovanile e alla formazione di Leonardo Leo. Un risultato realizzato grazie alla tenacia del direttore artistico del Festival, M.O Cosimo Prontera, di chi ha creduto nel valore del progetto anche con atti di mecenatismo, e al sostegno della Regione Puglia e dei Comuni di San Vito dei Normanni e di Brindisi.

 

La storia si svolge sulla Costiera amalfitana anziché in Palestina. La bellissima Maria Maddalena sembra nata per conquistare gli uomini, come accade a Lico e Materno: ma quando si presenta un Angelo travestito da bel giovane, la donna sente un’attrazione tutta spirituale, che vale a salvarla dalle trame del coprotagonista della storia, il Demonio, che le tenta tutte per poter impedire la salvazione della futura santa, ovviamente senza riuscirci. La coppia di servi, composta dalla ormai attempata zitella Livia e dal semplice Antuono, fa come tradizione da contorno popolare alla vicenda principale. Alla fine la rivelazione di Materno della sua natura di resuscitato e un coro di Angeli sanciscono la vittoria del bene e il passaggio di Maria Maddalena «dalla morte (del peccato) alla vita (eterna di santa)».

 

L’opera ritrovata, per la regia di Stefania Panighini e la prima esecuzione in tempi moderni dell’orchestra baroque «La Confraternita de’ Musici», diretta al clavicembalo dal M.O Cosimo Prontera, mescola un episodio evangelico svelato nel finale con eventi fiabeschi e d’invenzione: fu rappresentata per la prima volta ad Atrani dal 20 al 26 luglio 1722 a conclusione dei festeggiamenti in onore di Santa Maria Maddalena, celeste protettrice del piccolo borgo marinaro. Maddalena sarà interpretata dal mezzosoprano Agata Bienkowska, Livia dal tenore Gianluca Pasolini, Antuono dal basso caratterista Giuseppe Naviglio, il sopranista Paolo Lopez sarà Lico. La natura eterea di Angiolo e Materno sarà espressa da due contraltisti, Aurelio Schiavoni ed Enrico Torre, mentre il Demonio sarà impersonato dall’altro basso, Carlo Torriani. Presenterà la serata il giornalista Raffaele Romano.

 

Il dramma leano è stato acquistato nel 2011 grazie a una sottoscrizione pubblica, un momento che aggiunge un tassello qualificante alla storia della musica e a quel cammino che corrisponde alla ricostruzione della civiltà culturale del nostro territorio. Il ritrovamento e l’acquisizione dell’opera si sono concretizzati sul crinale delle ricerche condotte da Dinko Fabris, uno dei musicologi italiani più conosciuti al mondo. Cercando notizie su musiche di Puccini e autori pugliesi, lo studioso, presidente della Società Internazionale di Musicologia, si è imbattuto a Parigi negli studi di Thierry Bodin, considerato il massimo esperto francese di autografi.

 

Ha fatto così capolino tra le mani del cercatore l’enorme partitura in possesso dell’antiquario parigino, un oratorio in tre atti di Leonardo Leo, unica copia esistente al mondo di un’opera ritenuta universalmente dispersa. Dopo aver segnalato la scoperta al Centro Studi e Documentazione «Leonardo Leo», l’11 gennaio 2012, a San Vito dei Normanni, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del manoscritto. L’elaborato autografo è testimonianza unica del lavoro compositivo di Leo, i cui interventi diretti sono evidenti. Si presenta come un volume oblungo, in quattro di duecento carte, scritto in fronte e retro. I piatti cartonati sono su carta marmorizzata, l’etichetta del titolo è posizionata sul piatto superiore. I piatti evidenziano un uso frequente, mentre i dorsi mancano. Diverse note nell’ultimo atto hanno subito revisioni significative. Il foglio presenta correzioni, cancellature e sovrapposizioni di parti cucite o incollate, riportanti la versione corretta della stesura.

 

«Il manoscritto – ha detto il M.O Cosimo Pronteraci ha restituito un Leo umano. Il manoscritto era una copia d’uso sulla quale Leo deve aver lavorato con un copista al fianco: tutto accadeva in tempo reale, correzioni e indicazioni comprese. Perciò ci sono righi pentagrammati aggiunti, fogli che prolungano frasi. Non si tratta dunque di una trascrizione, ma del documento primigenio nel quale l’opera è nata. E qui sta tutta l’umanità del grande maestro, la più immediata proiezione del suo estro e del suo genio».

 

Giovedì 22 agosto ore 21.00 – San Vito dei Normanni, Chiostro dei Domenicani

Inaugurazione Festival

DALLA MORTE ALLA VITA DI SANTA MARIA MADDALENA

Dramma sacro – Musica di Leonardo Leo

Prima esecuzione assoluta

 

Orchestra Barocca La Confraternita de’ Musici

Cosimo Prontera direttore

 

Raffaele Romano conduzione serata

 

 

Brindisi, martedì 20 agosto 2019

Ufficio Stampa «Barocco Festival Leonardo Leo»

www.baroccofestival.it

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