GUARDIA COSTIERA – SEQUESTRATI 150 KG DI PRODOTTI ITTICI

Continuano i controlli della Guardia Costiera in ambito pesca, finalizzati al controllo della filiera ittica ed alla tutela del consumatore finale. Nella mattinata odierna il personale della Sezione di Polizia Marittima Ambiente e Difesa Costiera della Capitaneria di Porto di Brindisi, coordinato dal Centro di Controllo di Area della Pesca della Direzione Marittima di Bari (6°C.C.A.P.), ha rinvenuto e sottoposto a sequestro un ingente quantitativo di prodotto ittico.

I militari, nel corso di un controllo in un centro di distribuzione di prodotti ittici del capoluogo, hanno proceduto al sequestro di oltre 150 Kg di prodotto ittico di specie varia, completamente sprovvisto delle informazioni minime di etichettatura e di documentazione commerciale in grado di far risalire con sicurezza alla provenienza dello stesso.

Per tale violazione, all’amministratore della società è stato contestato il discendente illecito amministrativo che prevede l’irrogazione di una sanzione fino ad un importo massimo di € 4.500.

L’intero prodotto, non dichiarato idoneo al consumo umano, in quanto di dubbia provenienza, è stato dato in custodia per la successiva distruzione tramite ditta autorizzata.

Inoltre, nella mattinata di ieri, presso la Banchina di Costa Morena, i militari della Capitaneria di Porto di Brindisi congiuntamente a personale dell’Agenzia delle Dogane, militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Brindisi e personale del Servizio Veterinario della Asl di Brindisi “Siav B”, durante le operazioni di sbarco da un traghetto proveniente dal porto greco di IGOUMENITSA individuavano, all’interno di un mezzo frigo, ben 64 vasetti di polpa di riccio di mare (Paracentrotus Lividus) e n. 5 buste di plastica contenenti polpa di cozze nere (mytilus galloprovincialis) prive delle informazioni sanitarie previste dalla legge a tutela del consumatore e di documentazione commerciale e/o sanitaria. L’intero prodotto veniva posto sotto sequestro e distrutto, l’autista e la società proprietaria del mezzo venivano sanzionati amministrativamente con una sanzione fino ad un importo massimo di € 4.500.

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