Era il 1962 quando la portaerei americana USS Independence incrociò nel mar Mediterraneo la nave Amerigo Vespucci alla quale chiese di farsi riconoscere. Dal Vespucci arrivò la risposta e gli americani dissero: “Voi siete la nave più bella del mondo”. Secondo il codice di navigazione i transatlantici devono ricevere sempre la precedenza da parte di imbarcazioni di dimensioni più piccole, ma la USS International spense i motori per cedere il passo al veliero italiano, in segno di rispetto e di apprezzamento nei confronti dell’eccellenza ingegneristica e tecnica. Quel primato è ancora intatto e nonostante i cambiamenti dettati dal progresso nulla è cambiato nella bellezza e magnificenza. Le misure del veliero sono straordinarie: 101 metri di lunghezza, 15,5 metri di larghezza, pescaggio 7,3 metri; 24 vele in tela olona per una superficie velica di 2650 metri quadrati, 36 chilometri di cime, 1020 tra bozzelli e paranchi in legno e acciaio. Lo scafo è a tre ponti principali, continui da prora a poppa più vari ponti parziali. Il Vespucci ha due sovrastrutture principali, il castello a prora e il cassero a poppa che si elevano sul ponte di coperta. Legno teak per il ponte principale e la plancia di poppa, mogano, teak e legno santo per le attrezzature marinaresche, frassino per i carabottini, rovere per gli arredi del quadrato ufficiali e gli alloggi ufficiali e mogano e noce per la sala consiglio.L’equipaggio è composto da 270 militari tra uomini e donne che nel periodo estivo con gli allievi a bordo diventano 400. Il Vespucci è anche una nave a bassissimo impatto ambientale a partire dalla raccolta differenziata posta in essere a bordo e dall’uso di combustibili verdi. Un gioiello in tutti i sensi e chi ha avuto l’onore ed il privilegio di comandarlo, conserva nel cuore uno dei ricordi più belli. L’INTERVISTA AL CAPITANO DI VASCELLO ROBERTO RECCHIA CHE DOMANI CEDERÀ IL COMANDO
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