LE AFFERMAZIONI DI ROSSI SULLO STOCCAGGIO A COSTA MORENA NON PIACCIONO NEANCHE AI MEDIATORI MARITTIMI

Giovanni Massimo Perugino, Perito Navale e Mediatore Marittimo, replica alle dichiarazioni del candidato sindaco di Brindisi Riccardo Rossi contro lo stoccaggio dei tubi del gasdotto Tap a Costa Morena.

“PERCHE’ AVERE UNA AREA PROSPICIENTE LA BANCHINA VUOTA?

Intervengo in merito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa locale circa la concessione ed il rinnovo di banchine per il deposito dei tubi destinati alla costruzione del gasdotto “Trans Adriatic Pipeline”, che come tutti ben conoscono é una condotta per il trasferimento del gas naturale dalla regione del Mar Caspio in Europa.

Come al solito, anche solo per attirare attenzione, e cercare di dimostrare di conoscere la realtà della nostra città (non ne parliamo in campagna elettorale) ci si getta a capofitto, anche e solo con poche informazioni ricevute di terza mano, su argomenti determinanti come la portualità, che è uno degli assi portanti del futuro economico della nostra città (la storia ce lo insegna)

Epigrafe che appare in Piazza D’Uomo fuori la Biblioteca Arcivescovile

Appare superficiale e disinvolto incamminarsi in argomenti partendo da presupposti evidentemente poco conosciuti.

Parlo da operatore portuale e professionista, che vive le banchine del nostro porto quotidianamente e personalmente.

Pertanto pongo una domanda all’Ing. Rossi : se un armatore di una compagnia di navigazione vuole scalare il porto di Brindisi che cosa valuta affinché inoltri la domanda di approdo?

Ed ancora : il porto e le sue funzioni trasportistiche promettevano e promettono opportunità di sviluppo, le navi che scalano le nostre banchine e che stoccano le merci sui nostri piazzali, creano lavoro si o no?

Il trasporto marittimo trae origine e si delinea dalla organizzazione logistica delle banchine portuali, dalla disponibilità delle aree ad esse adiacenti, in quanto prodromico di un sistema che vede protagonista il polo marittimo/portuale, collegato alla rete stradale, ferroviaria e non ultima anche quella aereoportuale. Brindisi incarna perfettamente il modello richiesto da questo sistema.

Da tutti i settori industriali produttivi e commerciali, viene sostenuta da sempre l’importanza che alle compagnie di navigazione tutte, siano offerte le migliori condizioni possibili, e non solo economiche ma soprattutto tecnico logistiche, sempre nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti, perché continuino a trovare conveniente l’utilizzo del Porto di Brindisi.

La situazione attuale del nostro porto (banchine, piazzali, servizi alle navi e al carico/scarico merci, ro-ro, ro-pax, nautica da diporto, cantieri navali e nautici) è tale che è già assicurata, sebbene in via di perfezionamento, la necessaria libera concorrenza fra armatori, questi ultimi che dovessero e intendessero con le loro navi, scalare il Porto di Brindisi.

Ne avessimo tanti e tali da permetterci di affermare un no.

Sono totalmente convinto che le aree portuali di cui il porto dispone, ed in particolare quelle di Costa Morena, non siano utilizzate diversamente dalla loro operatività e dalla destinazione d’uso, non solo ma che non precludono eventuali altri stoccaggi di merce, tenuto conto della buona disponibilità attuale.

Sono certo che sono state date in concessione aree per motivi inerenti e direttamente attinenti con le attività portuali, basterebbe leggere le autorizzazioni rilasciate.

Inoltre ciò che non comprendo, é cosa può significare… “chiedere al Presidente Patroni Griffi di non proprogare la concessione per quest’uso del piazzale”… ma l’Ing. Rossi lo sa perché esiste un piazzale adiacente la banchina? Perché le banchine in genere hanno aree aperte allo stoccaggio della merce in arrivo, partenza o in transito da e per altri porti?

Se non si può stoccare la merce che arriva e riparte come nel caso dei tubi, mi dice che senso ha avere l’area di stoccaggio prospiciente alla banchina di ormeggio delle navi?

Come al solito a Brindisi prevale la guerra dei poveri, dove chi ha lavoro lo deve perdere e cio indipendentemente se a favore di un diretto concorrente locale, grazie alla politica del “niente per me, niente per nessuno”.

Per la verità da Rossi ci si aspettava qualcosa di più, ed anche affermazioni differenti, rispetto ai luoghi comuni paventati dai precedenti personaggi che incompetentemente hanno affrontato questioni riguardanti l’assetto portuale.

Pertanto da buon brindisino lontano da ogni “no!” a priori e libero da condizionamenti, amicali, interessati, invita a valutare quanto costa avere una banchina e relativo piazzale sgombro da merci.

Sono oramai passati tanti anni in attesa delle auspicabili eventuali richieste d’uso, rispetto a uno stoccaggio temporaneo di merci che comunque non inquina, non sporca, ma produce lavoro diretto e indotto, oltre alle dovute entrate economiche nelle casse dell’ Autorità”.

 

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