LOMARTIRE (BP) – ALLOGGI VIA CAPPUCCINI: VENDITA FALLITA DOPO AVER TRADITO LA VOLONTA’ DEL CONSIGLIO

Ecco la nota dell’avv. Carmela Lomartire: 

L’aver messo in vendita il complesso degli alloggi in via Cappuccini è stato un fallimento confermato dall’assenza di offerte per l’asta pubblica. Ed era prevedibile, anche tenuto conto del buco nell’acqua, dopo la tentata vendita della palazzina ex sede dell’Agenzia delle Entrate.

In questo caso, però, oltre al fallimento, c’è stato un “tradimento” rispetto alla volontà espressa in precedenza dal Consiglio Comunale di riqualificare quell’area con la costruzione di impianti sportivi e verde. E non importa chi abbia modificato la destinazione di quell’area, fatto sta che è stato calpestato il deliberato delle Assise: non va infatti dimenticato che, maggioranza e opposizione, ai tempi ormai andati della gestione centrista di Angela Carluccio, decisero di investire in quella direzione, partendo da un ordine del giorno presentato da Mauro D’Attis, oggi onorevole.

Chi mai avrebbe potuto partecipare all’asta? Quale società avrebbe trovato economicamente conveniente acquistare il complesso composto da 48 alloggi, in quelle condizioni? Interrogativi banali, evidentemente ignorati consapevolmente da chi ha come obiettivo solo quello di fare cassa, essendo ormai conclamata la necessità di entrate in bilancio, conseguenza di previsioni – evidentemente ottimistiche – lasciate in eredità dalla gestione commissariale. A quanto pare, mancano sette milioni nei cassetti del bilancio.

L’Amministrazione sperava di ottenere almeno un milione di euro, stando all’importo posto a base d’asta. Ma il sindaco e la sua Giunta si saranno ormai accorti che la gestione del patrimonio immobiliare è cosa alquanto complessa che certamente non può essere liquidata con una semplicistica messa in vendita, sulla falsariga di quanto avviene in una famiglia, nel caso in cui si decida di fare cassa vendendo un’abitazione al mare o in montagna o i gioielli di famiglia. 

Ma, problema ancor più serio è che, l’aver modificato una qualificazione di una area dedicata alla città ed ai bambini mette in luce una visione di città diversa da quella che era stata indicata dalle Assise, finalizzata al servizio dei brindisini.

Cosa intendono fare adesso il sindaco e la sua Amministrazione? Qual è l’idea di città che si intende realizzare con le  alienazioni? Una città concentrata sui servizi, sullo sviluppo del commercio, sulla mera speculazione edilizia? Credo che queste domande meritino risposte, nell’interesse di tutti e sicuramente saranno oggetto di discussione nell’apposita Commissione dove le porrò all’ordine del giorno sin da questa settimana.

Avv. Carmela Lo Martire

Capogruppo Brindisi Popolare

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