MILONE (PARCO DELLE DUNE) – I LIDI POSSONO RIAPRIRE. TECNICAMENTE VI SPIEGO PERCHE’

Ho letto diversi articoli e dichiarazioni inerenti la NON possibilità di apertura dei lidi, per l’estate 2020, per colpa del Parco.

Mi è parecchio dispiaciuta la confusione creata da tali dichiarazioni, senza che i giornalisti abbiano colpa alcuna, visto che in virgolettato riportano le affermazioni date per certe da parte di chi gliele trasferisce.

Come ben noto, i pareri vengono deliberati dalla Giunta Esecutiva del Parco, composta da un rappresentante per Comune Consorziato (Ostuni, Fasano, Brindisi), la stessa ha un Presidente di Giunta che è anche Presidente del Parco. Queste nomine, sempre da Statuto, vengono effettuate dall’Assemblea Consortile, composta dai Comuni innanzi menzionati. Il Direttore del Parco non rilascia i pareri, secondo quanto scritto nello Statuto.

Le zone interessate dai Lidi, hanno tanti vincoli da superare. Il Vincolo Parco è presente nel Piano Paesaggistico, comunemente chiamato PPTR, è quindi un vincolo regionale.

Elenco di seguito alcuni pareri da acquisire: Urbanistico ,Paesaggistico ,Parco , Sovrintendenza ,VINCA, Igienico-Sanitario, Autorità di Bacino.

L’iter delle pratiche è farraginoso e va fatto ogni anno. Il Comune ricevere la pratica edilizia c/o il proprio Sportello Unico (SUET) e la invia a chi deve esprimere il parere.

Nel trasferimento della pratica dal Comune agli altri Enti, spesso si perde parecchio tempo, infatti al Parco le pratiche dai Comuni iniziano ad essere trasferite solo dal 17 aprile 2020 in poi (Giunta scaduta il 12 aprile e Presidente dimessosi il 23 gennaio).

Le stesse sono state tutte, tempestivamente,  visionate dalla sottoscritta, spesso hanno avuto necessità di integrazioni, pertanto sono state re-inviate allo sportello unico dei Comuni da cui si attende riscontro, solo in seguito verranno trasferite alla Giunta Esecutiva del Parco, laddove presente, per la relativa delibera.

Nell’anno 2020 si è potuto riscontrare che ci sono alcune pratiche edilizie ancora non rilasciate dal Comune di Ostuni, seppur presentate sin dal 2018 e anche 2019, tra l’altro con parere espresso dal parco. A riprova che non risponde a verità quanto si legge sui giornali e cioè che i Lidi non potrebbero aprire per colpa del Parco. Chi rilascia il titolo abilitativo finale, raccolti tutti i pareri, è il Comune.

Altra difficoltà riscontrata dalla sottoscritta è l’assenza del Piano del Parco, che è in lavorazione c/o la Regione da ben sette anni e che dovrebbe terminare il proprio iter quest’anno.

Lo stesso sancirebbe la legalità dei pareri, che, invece, oggi rilasciati con la Legge Institutiva del Parco (L.R.31/2006), di fatto, in alcuni casi risultano essere una forzatura, tanto che la Regione, esercitando l’attività di controllo nei confronti del Parco, nel 2019 ha richiesto di rivederne alcuni.

Quanto crea problemi è sempre il cambio di destinazione d’uso, non consentito in area Parco, per ciò spesso, i parcheggi non risultano essere regolari, perché ricadenti in aree agricole.

A tal proposito, al fine di risolvere il problema parcheggi, sembra che il Comune di Fasano, in area Parco, abbia modificato la destinazione d’uso di un’area agricola rendendola parcheggio.

Ma tornando ai Lidi occorre adesso fare un passo in più. Scindiamo l’area demaniale (arenile) dai terreni agricoli privati (a monte). Sul demanio come servizio, tra gli altri, il fruitore vuole ombrelloni e lettini.

Questo servizio poteva essere fornito sin dal 25 maggio 2020, come previsto dalla Regione .

Considerate che la costa ha soprattutto spiagge libere e pochi lidi (dove per Lido si intende concessione balneare), quindi comunemente vengono chiamati “Lidi”le spiagge libere con servizi.

Per poter offrire il servizio ombrelloni e sdraio sulle spiagge libere occorre una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) presentata al SUAP (attività produttive), su questa non c’è parere del Parco, perché è demanio.

Mentre le concessioni, seguono un iter diverso di durata pluriannuale, quindi i concessionari non devono chiedere annualmente se possono mettere ombrelloni e sdraio, perché è insito nella concessione che detengono.

Alla luce di quanto innanzi tutta la costa poteva funzionare sin dal 25 maggio con ombrelloni e sdraio.

Al Parco i gestori chiedono solo se possono posizionare il bar su area privata, talvolta chiedono anche il parcheggio, spesso non rilasciabile per via del cambio di destinazione d’uso, problema superabile con il Piano del Parco.

In conclusione, è vero che il bar, oggi non ha tutte le autorizzazioni, ma le spiagge possono funzionare, i lidi devono anche avere il servizio di salvataggio. L’obbligo da Ordinanza balneare è dal 01 luglio 2020 alla prima domenica di settembre estendibile, come periodo dal 25 maggio a fine settembre, ma questo va chiesto, come ben spiegato nell’Ordinanza balneare di cui riporto alcuni importanti passaggi lasciando a Voi le conclusioni:

All’art. 5 dell’Ordinanza balneare comma 1 lettera e) si dice che i Comuni costieri hanno obbligo di garantire il libero accesso all’arenile ad intervalli non superiori a 150 metri. Spesso si vedono una serie di recinzioni e tante persone che furtivamente cercano di fare quanto è un loro diritto: raggiungere il mare!

Continuando alla lettera e) dell’art.5 comma 1 l’ordinanza recita che, qualora vi siano opere di urbanizzazione a delimitazione del demanio marittimo, i Comuni costieri hanno l’obbligo di promuovere l’attività amministrativa finalizzata alla realizzazione degli accessi con le medesime modalità e questi, devono essere segnalati per mezzo di apposita cartellonistica , inoltre i Comuni costieri hanno obbligo di installare sufficienti ed idonei servizi igienici e di primo soccorso.

Ma cosa più importante all’art. 6) che disciplina le aree in concessione  per strutture balneari al comma 1) Capo A) l’ordinanza balneare dice che i concessionari devono, in ogni caso, assicurare l’apertura per la balneazione dal primo luglio alla prima domenica di settembre e al comma 2 dice che i concessionari , qualora intendano esercitare le attività per la balneazione fin dal 25 maggio – come stabilito dall’Ordinanza del Presidente della Regione Puglia n. 237/2020- e/o fino al 30 settembre, con posa di ombrelloni e/o lettini e/o sedie, devono darne preventiva formale comunicazione al Comune costiero.

Ancora all’art. 6) Capo B che disciplina la fruibilità e il decoro delle strutture balneari al comma 1 dice che i concessionari hanno l’obbligo di consentire il transito libero e gratuito al pubblico per l’accesso alla battigia e che costituiscono gravi violazioni agli obblighi concessori e, pertanto, motivo di immediata ed automatica decadenza l’accesso ed il transito negato, in assenza di varchi pubblici alla spiaggia.

Per quanto innanzi riportato attribuire per certo la COLPA della chiusura dei “Lidi” al Parco è davvero oltremodo infondato.

Si sta, demolendo e danneggiando il Parco, il Territorio ed il nostro preziosissimo Turismo.

Esprimo grande solidarietà ai gestori dei Lidi, che da anni offrono un ottimo servizio, perchè’ sono stati terrorizzati dalle affermazioni riportate sui mass media.

Questo unito all’incertezza determinata dal COVID, li ha portati a vivere il dramma di non poter svolgere serenamente il proprio lavoro, per cui i Comuni hanno diversi riconoscimenti.

Il susseguirsi delle notizie, senza garantire certezze, li ha letteralmente bloccati in quella che poteva essere per loro la scelta più naturale: iniziare con il solo servizio lettini e sdraio (da ordinanza balneare) per poi incrementarlo, senza consentire l’allontanamento dei flussi turistici verso le coste limitrofe.

Invito, quindi, ad una Gestione del Territorio differente, il Turismo deve avere ampie vedute ed essere supportato dalla conoscenza della materia sperando nella risoluzione del problema politico del Parco, restando, la sottoscritta Direttrice, come sempre, a disposizione di chi avesse necessità di supporto tecnico.

Il Direttore del Parco

Dott. Ing. Arch. Angela MILONE

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