MORTE DI SCHIENA – IL CORDOGLIO DI ASSOCIAZIONI E FORZE POLITICHE

Gli amici del Forum:

È morto a Brindisi, all’età di 86 anni Michele di Schiena, magistrato, presidente onorario aggiunto della corte di Cassazione. Di Schiena era nato a Lecce nel 1934. Commissario di Pubblica Sicurezza dal 1959 al 1967, aveva poi vinto il concorso di magistrato, esercitando le sue funzioni nel settore penale a Catanzaro e poi a Brindisi in quello del lavoro ininterrottamente fino al 1997.

Di formazione cattolica e con una intensa esperienza giovanile nelle Acli in difesa delle ‘tabacchine’ a Lecce, nel post Concilio aveva assunto posizioni progressiste in ambito ecclesiale e di sinistra in quello politico. Iscritto all’Azione Cattolica, era stato presidente diocesano dal 1976 al 1982 e successivamente consigliere nazionale dell’Azione Cattolica per quasi sei anni al tempo della presidenza Monticone verso la quale aveva assunto, fra tante incomprensioni, una posizione critica “da sinistra”. Con l’Azione Cattolica ricordiamo le campagne sulla questione morale in politica, contro la pornografia, per la libertà della chiesa dal potere politico, contro la disoccupazione e l’emergenza abitativa e contro l’emarginazione sociale.

Nel 2001 aveva fondato con Carlo De Carlo, Gianni Caputo e altri il Forum Ambiente Salute e Sviluppo che ininterrottamente ogni martedì fino a prima della pandemia esaminava ed interveniva su questioni locali in un’ottica di tutela dell’ambiente della salute e della giustizia sociale. Tra le innumerevoli battaglie sostenute quella contro il rigasificatore, per il piano di emergenza, per le liste di attesa e il servizio sanitario pubblico, contro l’impatto sanitario dell’inquinamento industriale su popolazione e lavoratori del petrolchimico.

Convinto nonviolento, instancabile nel dialogo, tenace oppositore delle condizioni di ingiustizia, indisponibile alle carriere politiche, lascia un patrimonio di impegno idee e valori che cercheremo di custodire e valorizzare.

Gli amici del Forum
Giovanni Caputo – Maurizio Portaluri – Angela Colasuonno – Doretto Marinazzo – Michele Polignano – Achille Noia – Giorgio Sciarra – Rubina Ruggiero – Stefano Latini – Giovanni Masiello

 

Enzo Casone (l’Agorà della Sinistra):

Ci ha lasciato Michele Di Schiena,

validissimo  Magistrato,

persona di vasta cultura , raffinato esperto nelle materie giuridiche e costituzionali,

cittadino attento alle problematiche ambientali impegnato in tutte le battaglie del nostro Territorio per la tutela della Natura  e della salute dei brindisini,

attento difensore dei valori e dei principi della Costituzione Italiana,

riferimento autorevole per i nostri approfondimenti

e confronti pubblici.

Addio Michele.

Ci mancherai tanto

ma avremo ben saldi il tuo esempio ed i tuoi insegnamenti.

Enzo Casone

Coordinatore L’Agorà della Sinistra di Brindisi

Sinistra Italiana

 

Doretto Marinazzo (Legambiente):

Ho conosciuto Michele Di Schiena quasi quarant’anni fa quando stavamo costruendo il primo comitato contro la realizzazione della centrale termoelettrica di Cerano. Michele Di Schiena  era presidente dell’azione cattolica diocesana di Brindisi e mi era stato descritto come una persona di grande tempra, austero e che incuteva rispetto, se non proprio soggezione.

Mi disse allora che per un cattolico la vita era sacra e che, in nome di essa, non poteva essere accettato alcun compromesso per giustificare l’impianto programmato.

Si stabilì subito un rapporto di stima reciproca tramutatosi ben presto in profonda amicizia.

Combattere contro la costruzione della centrale era anche equivalente a combattere contro il sonno della ragione e della coscienze e contro quel “colossale mercato di scambi e favori” di cui anni dopo avrebbe parlato perfino l’amministratore delegato di ENEL Franco Tatò.

La grande dirittura morale di Michele Di Schiena si esprimeva pienamente anche e soprattutto nella sua professione di giudice del lavoro, attento a garantire la tutela dei diritti dei lavoratori, compresi ovviamente quelli operanti nel polo industriale le cui istanze sono state oggetto di sentenze che hanno fatto giurisprudenza.

Da alcuni veniva rappresentato come un “giudice di sinistra”, ma in realtà Michele Di Schiena  era sempre impegnato a difendere i diritti dei più deboli nel rispetto assoluto della costituzione, della legislazione italiana e della dottrina sociale della chiesa. Sono sempre stati i suoi principi morali ed appunto la dottrina sociale della chiesa a guidare il suo impegno civile e la sua attenzione verso la politica con la P maiuscola. Se avesse voluto, infatti, avrebbe potuto accogliere ripetuti inviti a candidarsi alla camera o al senato con garanzia di essere eletto,ma questa scelta era estranea rispetto alla sua decisione di impegno totale nella professione e nella vita sociale.

Abbiamo vissuto un lungo percorso insieme, conoscendo alcune sconfitte nel cercare di fermare ecomostri e l’inquinamento del territorio e della società; abbiamo conosciuto vittorie importanti quale quella che ha impedito la realizzazione del terminal di rigasssificazione dopo essere riusciti a portare in piazza migliaia di brindisini ,ma soprattutto abbiamo condiviso l’impegno, le idee ed i progetti per “cambiare rotta “ titolo quest’ultimo dato a numerosi documenti e dossier per creare un’altra Brindisi.

Michele Di Schiena leccese purosangue si sentiva profondamente brindisino e lo dimostrava nella vita quotidiana in quella sociale.

Emblematica fu l’esperienza che visse quando fu chiamato a fare da garante nella scelta di un candidato sindaco al di sopra delle parti, momento del quale diceva che gli era rimasta come retaggio soltanto l’essere tornato a fumare.

Ho detto che Michele Di Schiena appariva austero e poteva mettere in soggezione, ma io ho conosciuto la sua profonda umanità e l’espressione di valori profondi quali quello dell’amicizia che conserverò in me ricordandolo e l’amore profondo per sua moglie Lella, per i figli Maria Pia e Paolo, di cui mi parlava sempre con orgoglio, da ultimo per la piccola nipote accanto alla quale aveva riscoperto il grande piacere del gioco e della visione di film al cinema.

Quando l’ho sentito alcune settimane fa e mi ha manifestato i timori legati al precario stato di salute, ho ricordato, sperando che ciò fosse accolto come una nota beneaugurante, che sua madre era vissuta fino a centouno anni e che, quindi, aveva ancora un lungo percorso da compiere con la sua famiglia i suoi amici e per continuare ad operare affinché il “cambiare rotta” possa diffondersi.

Purtroppo il mio auspicio non si è concretizzato ed oggi avvertiamo un profondo vuoto, ma anche un profondo stimolo a continuare quell’impegno civile nel quale la sua amicizia ed il suo insegnamento resteranno radicati in noi.

Doretto Marinazzo

 

Antonio Macchia (Cgil):

E’ venuto a mancare Michele DI SCHIENA, un riferimento per la storia della nostra città e per l’intero territorio. Stimato Giudice del Lavoro, interprete arguto dello Statuto dei Lavoratori, appassionato difensore della Costituzione, ambientalista di primo piano.

Un Magistrato affidabile dal volto umano, che ha svolto le funzioni di Magistrato del Lavoro proprio negli anni caldi dell’impegno sociale per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.

Dunque, un riferimento importante che ha sempre sostenuto e lottato in nome della giustizia sociale e del rispetto della legalità.

Il suo impegno ha riguardato anche la tutela della nostra salute. Le sue battaglie ed i suoi numerosi articoli, pensati e scritti da uomo libero, continueranno ad essere d’insegnamento per tutti noi, anche se la sua perdita lascerà un grande vuoto in tutti coloro che lo hanno conosciuto.

Come Camera del Lavoro Territoriale di Brindisi esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia.

Il Segretario Generale

Antonio Macchia

“A Sinistra”:

Ha arricchito le nostre vite con l’energia premurosa della sua presenza: un’attenzione continua nei riguardi di ciascuno e di tutti; carezze e parole franche di chi è profondamente innamorato della vita e dell’uomo, e ne cerca e vive continuamente la verità.

Michele è stato originale e acutissimo testimone di sintesi sempre nuove tra i tanti aspetti della vita: una urgenza di unità che dalla vita personale passa a quella sociale fino a sentirsi parte dell’unica famiglia umana. Una urgenza di unità a iniziare dalla ricchezza del suo mondo interiore, dei suoi orizzonti ideali, dei suoi interessi: la passione per il Vangelo e la Costituzione repubblicana, la centralità della scelta dei poveri e il rigore professionale di Magistrato, l’appartenenza sofferta, e segnata dal servizio, alla Chiesa, la condivisione della fatica di costruire e ricostruire la città di tutti gli uomini.

Una ricerca di unità e condivisione di ideali che parte da lontano, quando giovane dirigente provinciale delle ACLI, nel 1957, partecipa a quell’incontro nazionale dell’Associazione, durante il quale, alla notizia della morte di Giuseppe Di Vittorio, scatta in piedi insieme agli altri convenuti in un applauso commosso di riconoscenza. E di lì a poco avvia il contatto con Padre Pio a cui sarà sempre grato per alcuni consigli ricevuti mentre è Commissario di polizia.

Una tensione fortissima, civile, morale, evangelica che porta con sé quando da Magistrato, all’inizio degli anni ’70, viene trasferito a Brindisi.

La Chiesa di Brindisi vive il passaggio del dopo Concilio segnato dai primi conflitti e la città vive le contraddizioni di uno sviluppo economico e sociale caratterizzato da nuovi squilibri.

Michele è testimone e protagonista di questa vicenda.

Presidente diocesano dell’Azione Cattolica, mentre la chiesa è guidata dal nuovo Arcivescovo Settimio Todisco, promuove e sollecita un percorso di appropriazione del Concilio che è fatto di approfondimento biblico-spirituale di studio, di annuncio del Vangelo, di promozione umana, di maturazione di consapevolezza di chiesa, in una continua attenzione ai fatti e alle questioni urgenti che appartenevano alla vita delle varie città della Diocesi di quegli anni ’70-80.

Un servizio che toccava nervi scoperti della chiesa: la libertà e la distanza rispetto al potere politico; l’attenzione reale ai vari aspetti della emarginazione, sociale, civile ed economica; il confronto e la collaborazione con soggetti associativi di diversa ispirazione ideale; il superamento di forme radicate di clericalismo; la responsabilità e la libertà della presenza laicale.

Promuove e sostiene poi iniziative tese a dare un contributo culturale, politico e sociale al rinnovamento della città, soprattutto davanti ad alcune emergenze: quella ambientale, quella riguardante la insostenibilità di un modello di sviluppo che procura disoccupazione, malattie e povertà, quella riguardante il preoccupante, progressivo svuotamento della Costituzione. Fino alla realizzazione di quel contributo così importante raccolto nel testo “Cambiare rotta”.

Avremo modo di approfondire e sviluppare la presenza e il servizio di Michele nella Città e nella Chiesa di Brindisi.

In questo momento facciamo memoria della sua umanità trasparente, capace di cadere in ginocchio perché l’uomo impoverito che gli era di fronte potesse rialzarsi.

Brindisi, 28 giugno 2020

Peppino Apruzzi – Giancarlo Canuto – Angela Colasuonno – Cristina Corigliano e Salvatore Lezzi– Rosaria Decataldo – Maria Grazia Di Giulio – Mimina Diviggiano e Fortunato Sconosciuto– Aurora Molfetta e Luca Esperti – Raffaele Falcone – Cinzia Mondatore e Antonio Greco– Gabriella Greco – Bruno Mitrugno – Mariella Paiano – Franco Pellegrino – Albarosa Sanzo e Maurizio Portaluri – Giovanna Vantaggiato

 

 

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