“Tipo di procedura seguita: affidamento diretto”. E’ questa la scritta che compare sul sito internet della Brindisi Multiservizi, nella sezione “Società trasparente”. All’interno una sfilza di consulenze attribuite dall’amministratore unico Giovanni Palasciano (22 negli ultimi sei mesi). Il tutto, per complessive decine e decine di migliaia di euro. Ma la cosa che sorprende (mica tanto…) è che la scelta per gli affidamenti diretti è caduta quasi sempre su professionisti barese, come se a Brindisi non ci fossero avvocati e commercialisti in grado di poter svolgere le mansioni richieste dalla Multiservizi.
Qualche esempio? L’avvocato barese Almina Tridente ha ricevuto un incarico di consulenza ed assistenza in azienda quale esperto per le gare, la dottoressa Elena Gioscia (di Toritto) un incarico per la redazione di un report sul pirodiserbo), l’avvocato Domenico Garofalo (barese) un incarico per una difesa giudiziale, l’avvocato Francesco D’Alessandro (barese) un incarico per una difesa giudiziale, il commercialista Ernesto De Vito (barese) una nomina come CTP presso il Tribunale di Brindisi, l’avvocato Antonio Pulice (barese) un incarico di difesa giudiziale.
E’ del nord della Puglia anche il dott. Lazzaro Palumbo, responsabile della protezione dati, ma in questo caso si è trattato di una evidenza pubblica.
Per fortuna, c’è anche qualche brindisino. L’avv. Rosario Almiento (presidente delle Ferrovie Appulo-Lucane e presidente della STP) si è costituito parte civile, per conto della BMS, in un procedimento penale. E poi ci sono gli avvocati Roberta Perna, Paola Resta e Claudio Gatti a cui sono stati conferiti incarichi legali per qualche centinaio di euro.
Ma le scelte “baresi” dell’amministratore unico (barese) pare siano condivise da tutti, compreso dalle opposizioni, visto che non ci risulta che qualcuno abia mosso rilievi a Palasciano nell’ambiro dell’organismo di governance che controlla l’operato delle partecipate.
