ORDIGNO BELLICO – IL PUNTO DI VISTA DELL’EX ASSESSORE GIAMPIERO CAMPO

Brindisi, domenica 15 dicembre 2019, evento storico senza precedenti contrassegnato da una “mega” evacuazione che impegnerà poco più di 50.000 cittadini, costretti ad allontanarsi dalle rispettive abitazioni sin dalle prime ore dell’alba.

Il tutto è originato dalla presenza di un ordigno residuato bellico, risalente alla II guerra mondiale, rinvenuto nel corso di operazioni di scavo nel complesso comprendente il cinema Andromeda, al rione Bozzano.

Perciò, è stato dato avvio all’iter prevista dalla circolare CG-0066408 del 18.12.2014 emanata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento di Protezione Civile a firma del Capo Dipartimento Franco Gabrielli, in tema di procedure per il disinnesco di ordigni bellici in ambito di bonifiche occasionali.

Tali procedure prevedono che il Prefetto, dopo aver ricevuto notizia dalle Forze dell’Ordine riguardo al rinvenimento dell’ordigno, formalizzi richiesta d’intervento alla competente struttura militare territoriale, da cui succede l’interessamento del Reggimento Genio per i dovuti accertamenti.

In questo caso, le verifiche poste in essere dagli artificieri hanno determinato la classificazione dell’intervento come “complesso”, poiché il rinvenimento si è verificato in luoghi densamente abitati o di particolare interesse che necessitano di consistenti aree di sgombero.

In seguito a tale circostanza, come previsto dalla succitata Circolare, il Reggimento Genio fornisce informazioni tecniche necessarie alla definizione dell’area interessata, indicando altresì le condizioni che devono essere garantite per l’esecuzione in sicurezza dell’intervento stesso, nonché le attività che concernono l’approntamento del sito, disinnesco, rimozione e brillamento dell’ordigno.

Il rapporto tecnico dettagliato redatto dagli artificieri in seguito alla suddetta verifica, è stato sottoposto al tavolo di coordinamento istituito dal Prefetto, al quale hanno partecipato numerosi attori istituzionali e civili.

Valutata la documentazione cartografica recante l’esatta ubicazione dell’ordigno, il tavolo di coordinamento ha stabilito, tra gli altri aspetti, l’area di sicurezza chiamata “Danger Zone” che di norma dovrebbe avere un raggio di 500 metri rispetto al punto in cui è localizzato il residuato bellico.

Definite, quindi, le caratteristiche dell’intervento, il Comune procederà alla redazione del Piano di Evacuazione di tutti gli edifici presenti all’interno della individuata Danger Zone, seguita da Ordinanza di sgombero dei civili ivi residenti. Tale Ordinanza sarà preceduta da analogo provvedimento della Prefettura.

Da notizie di stampa e conferenze susseguite nei giorni addietro, si è appreso che la circonferenza che delimita la Danger Zone, l’area cittadina sottoposta a completa evacuazione di tutti i residenti, detenuti compresi, ha un raggio di 1.617 metri. Quest’area è suddivisa, a sua volta, in due zone, la rossa con raggio di 500 metri, e la gialla con raggio sino a raggiungere i 1.617 metri.

Analoghi rinvenimenti sono stati segnalati in diversi comuni del territorio nazionale, da cui sono susseguiti scenari di proporzioni significativamente moderati rispetto a quelli che oggi stanno contrassegnando la nostra città.

È proprio la protuberante superficie individuata dagli esperti di settore che ha suscitato particolari considerazioni di buona parte della popolazione brindisina, soprattutto in relazione a casi simili verificatisi di recente a Bolzano e Torino, comuni in cui i relativi piani di evacuazione hanno interessato aree molto più contenute.

Per non parlare, e da non tenerne assolutamente in considerazione, degli ironici e, soprattutto, spocchiosi commenti che vagano sui social, testimonianze che rappresentano per questi soggetti un significativo grado di immaturità e irriverenza nei confronti di uomini delle Istituzioni, che domenica 15 dicembre presteranno servizio di tutela e salvaguardia dell’incolumità collettiva.

Riconosco alle Autorità competenti l’ottimo lavoro svolto sino ad oggi, ma mi permetto di esprimere una considerazione del tutto personale. Ritengo che la popolazione sia nel diritto di ricevere informazioni non solo relativamente agli aspetti organizzativi, bensì anche per ciò che riguardano le motivazioni secondo cui le Autorità preposte hanno disposto questa “maxi” evacuazione con l’interessamento di un’area di sgombero significativamente rilevante, fermo restando la mia consapevolezza che la strategia adottata è solo per l’interesse e la salvaguardia della pubblica incolumità.

 

Giampiero Campo

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