PER RIMUOVERE PRESTO QUELL’ORDIGNO BISOGNEREBBE LAVORARE ANCHE DI NOTTE…

Quotidianamente gli organi di informazione riportano notizie in riferimento alle procedure per la rimozione dell’ordigno bellico venuto alla luce agli inizi del mese, durante gli scavi in corso nel parco della multisala Andromeda, nel rione Bozzano di Brindisi.

Le voci sulla data stabilita per l’evacuazione propedeutica alla rimozione dell’ordigno si rincorrono. L’ipotesi più ottimistica è quella del 24 novembre, ma c’è addirittura chi ipotizza che si possa rinviare tutto al periodo natalizio.

Non abbiamo le competenze necessarie per valutare la complessità di tale operazione, ma ci sembra legittimo porsi una domanda: se ci fosse un pericolo imminente di esplosione dell’ordigno si sarebbe fatto ricorso a procedure immediate? E allora, perché non tentare di accelerare i tempi? Al contrario di altre zone d’Italia dove sono stati rinvenuti ordigni in aperta campagna, questa volta è accaduto in pieno centro abitato e quindi forse bisognerebbe seguire una procedura più veloce.

In altri termini – senza che questo suoni come un rimprovero per qualcuno – forse sarebbe necessario lavorare notte e giorno intorno a questo problema, magari saltando qualche lungaggine burocratica. Il tutto, tenendo anche in considerazione il fatto che in quel parco ci sono attività (a cominciare dalla multisala Andromeda) che sono chiuse dal giorno del ritrovamento dell’ordigno e che il periodo natalizio è quello in cui si spera di far quadrare i conti di un intero anno di lavoro.

 

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