Sull’ente che ha gestito sino a pochi giorni fa il porto di Brindisi ne abbiamo dette tante, documentando ogni critica mossa a chi si è trovato ai vertici dell’Authority. A volte, però, le responsabilità sono addebitabili anche agli imprenditori che operano in ambito portuale. Mancano di lungimiranza e spesso di affrettano a salire sul carro del vincitore, perdendo di vista l’interesse primario: lo sviluppo del porto e delle sue attività.
Ieri, su una testata on line locale, l’imprenditore Giovanni Bonatesta (imprenditore che opera nel campo della logistica con la sua azienda, ma che stranamente ha fatto parte del Comitato Portuale in quota ai lavoratori…) ha affermato che non ci sono “figure all’altezza di ricoprire ruolo apicali e di responsabilità come quello del segretario generale della nuova Autorità di Sistema Portuale dell’Adriatico meridionale”. Un modo come un altro, insomma, per tirare la volata all’ing Mega, visto che poi afferma anche “se dovesse essere nominato come segretario Mega – afferma ancora Bonatesta – ne sarei contento perché è un professionista che ha dimostrato tutto il suo valore quando è stato chiamato ad affiancare il Presidente dell’Autorità Portuale di Bari”.
Peccato, però, che lo stesso Bonatesta aveva sottoscritto, in data 17 novembre 2016 ed insieme a tutti gli operatori portuali brindisini e salentini, un appello al Ministro Graziano Del Rio affinché Brindisi avesse una sua rappresentanza nello staff preposto alla gestione dell’Ente.
“Gli scriventi – si legge sulla lettera inviata al Ministro – ritengono che la presenza nello staff preposto alla gestione dell’Ente di professionalità che siano espressione delle sensibilità del territorio di Brindisi potrebbe rappresentare un elemento di garanzia per il porto brindisino”.
Ed allora, alla luce di quanto esposto, resta da stabilire cosa pensa realmente Bonatesta: Brindisi ha figure all’altezza di ricoprire ruolo apicali, o no???
