QUANDO LO SCONTRO POLITICO COINVOLGE ANCHE LA SOSTA PER I DISABILI….

Parto da un dato: per ovvi motivi, ho una certa dimestichezza con la vita di un consiglio comunale, avendo occupato quei banchi per circa quattro anni e per giunta con un ruolo di primo piano come quello del sindaco. Ieri ho avuto modo di seguire, per la mia professione di giornalista, i lavori del consiglio e, a dire il vero, ne ho tratto una impressione tutt’altro che positiva. Gli argomenti in discussione erano tanti e di grande importanza, ma il dibattito è stato quasi sempre asfittico e privo della voce indispensabile dei rappresentanti della maggioranza.

Certo, è capitato spesso anche a me, ma in questa consiliatura il ruolo dei consiglieri comunali che sostengono l’Esecutivo pare essere diventato ancora più marginale, tanto da costringere Riccardo Rossi a difendere punto per punto il suo operato, mai supportato dai suoi consiglieri.

Partiamo dall’ordine del giorno: tra interrogazioni, interpellanze, ordini del giorno e mozioni i punti in discussione erano 14 e di questi solo due presentati da consiglieri o forze politiche di maggioranza. Qualcuno dovrà pur spiegare ai rappresentanti di Pd, BBC, LEU e Ora tocca a Noi che si può fare politica pur essendo obbligati a sostenere la Giunta. E quindi si possono fare proposte, con l’auspicio di farle condividere da tutto il consiglio.

Il più delle volte, invece, si sceglie di non parlare e di alzare semplicemente una manina al momento del voto. Intendiamoci: anche le opposizioni non hanno brillato in fatto di presenza costruttiva. C’è stato chi ha abbandonato l’aula dopo pochi minuti e chi ha deliberatamente evitato di partecipare alle votazioni sulle variazioni di bilancio. Gli assenti, da che mondo è mondo, hanno sempre torto, in passato come oggi.

Ci si trova, insomma, arroccati su posizioni di contrasto che non fanno bene alla città. E il discorso vale soprattutto per la maggioranza, così poco incline ad accogliere le proposte delle opposizioni. Un esempio su tutti: la mozione presentata dall’avv. Carmela Lo Martire (e condivisa da altri consiglieri di minoranza) tendente a consentire la sosta dei disabili sugli stalli a pagamento nella zona rossa (quella, tanto per intenderci, dove il costo della sosta è maggiore a causa della vicinanza agli uffici pubblici). In altri tempi il Rossi-consigliere di opposizione avrebbe sottoscritto immediatamente questa mozione. Oggi, invece, l’ha respinta, giustificando il tutto con il fatto che di stalli per disabili ce ne sono già e che non si possono perdere posti-auto a pagamento, allo scopo di generare un ricambio (a vantaggio di uffici e negozi). Un calcolo forse giusto, ma eccessivamente “ragionieristico” e la differenza tra la politica e i ragionieri sta proprio nel metterci anche un po’ di cuore quando si guida una città. In fin dei conti, se anche si fosse creato qualche posto in più per i disabili non sarebbe finito il mondo. Sarebbe rimasto, invece, un bel gesto proposto dall’opposizione e condiviso dalla maggioranza. Ma così non è stato. Purtroppo.

Mimmo Consales

 

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