RENZI A BRINDISI – QUELLO CHE I BRINDISINI NON HANNO SAPUTO CHIEDERE E SPIEGARE…

(m.c.) – La visita di Matteo Renzi  è stata l’ennesima occasione perduta per la città di Brindisi. Partiamo dalle contestazioni: se è comprensibile la rabbia di disoccupati e senzatetto nei confronti di chi ha guidato il Paese, è anche vero che si poteva evitare l’uso di un linguaggio triviale.

Quanto, invece, alle ovazioni, la figuraccia rimediata è ancora peggiore rispetto a quella delle contestazioni. I simpatizzanti e gli iscritti del PD, infatti, avrebbero potuto approfittarne per far capire al segretario nazionale che in Puglia proprio il PD, che esprime il presidente della Regione, viene bistrattato ad ogni livello dallo stesso Emiliano. E visto che ci troviamo a Brindisi, avrebbero potuto far capire che il PD brindisino viene totalmente ignorato (al pari delle altre forze politiche della coalizione) sempre dal Presidente della Regione, che nella sua Giunta ha ritenuto di assicurare una presenza a tutte le province, esclusa proprio quella di Brindisi.

E a Renzi avrebbero potuto far capire che c’è qualcuno (con la tessera del suo stesso partito) che mira a distruggere l’aeroporto di Brindisi per meri calcoli elettoralistici, a vantaggio di quello di Grottaglie. Sempre a Renzi avrebbero potuto far capire che per favorire Bari è stato sacrificato il progetto di far nascere una sola Autorità di Sistema Portuale per tutta la Puglia, che avrebbe fatto la fortuna del sistema portuale pugliese e in cui Brindisi avrebbe potuto avere un ruolo baricentrico rispetto alle realtà di Taranto e del capoluogo di regione.

Avrebbero, inoltre, dovuto far capire al segretario del loro partito che non serve a nulla far venire a Brindisi ministri e vice ministri se nel portafogli non hanno una sola banconota da destinare a nuovi investimenti in questo territorio. Ed avrebbero dovuto far capire a Renzi che i soldi delle bonifiche versati dalle aziende brindisine non possono perdersi nei meandri del bilancio dello Stato, ma devono tornare a Brindisi per eliminare rischi ambientali e restituire aree alla zona industriale.

E avrebbero dovuto ringraziarlo per averci tolto la Banca d’Italia, la Camera di Commercio e tanti altri uffici pubblici, oltre ad aver distrutto enti utili e strategici come le Province.

Di tutto questo, purtroppo, non è accaduto nulla. E chi è andato ad accoglierlo in stazione si è accontentato di qualche selfie. Davvero troppo poco per un territorio che soffre come quello di Brindisi.

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