SI COMPLICA SEMPRE DI PIU’ LA QUESTIONE RIFIUTI. LE GIUSTIFICAZIONI DEL RUP NON CONVINCONO

La questione rifiuti si tinge davvero di giallo nella città di Brindisi. La gara per l’affidamento biennale del servizio è ancora in corso, in quanto si è perso molto tempo per decidere se ammettere o meno la Monteco (una delle due concorrenti, insieme all’attuale gestore Ecotecnica). Una questione particolarmente controversa, anche perché a Brindisi nessuno dimentica il lungo periodo di contenziosi che aveva caratterizzato la presenza in città della stessa Monteco. Il tutto, in aggiunta alle proteste delle organizzazioni sindacali ed alla circostanza di una polizza fideiussoria incassata dal Comune per la mancata firma di un contratto da parte di Monteco (aveva vinto una gara, ma poi si era rifiutata di accettarne il contenuto e quindi era rimasta a svolgere il servizio alle condizioni precedenti, certamente più vantaggiose).

Il RUP della gara, ing. Corvace, aveva anche chiesto un parere all’ufficio legale del Comune e tale parere andava nettamente in direzione di una esclusione della Monteco. Ma Corvace ha ritenuto di non tenerlo in considerazione . Anzi, in un articolo pubblicato oggi dal Quotidiano l’ing. Corvace giustifica (il tutto, è inserito in un documento ufficiale del Comune) la decisione di ammettere la Monteco in quanto “un atteggiamento diverso (ha detto proprio questo!) rischiava di attribuire alla ditta attualmente appaltatrice del servizio un potere contrattuale sbilanciato a suo favore, consentendole sostanzialmente di scegliere se avvantaggiarsi delle condizioni di appalto per come regolate dalle precedenti condizioni ante-gara”. Ma l’ing. Corvace sa che se qualcuno partecipa ad una gara accetta le nuove condizioni inserite nel bando? E soprattutto, le sue affermazioni fanno intendere che se alla gara ci fossero stati dieci partecipanti la Monteco sarebbe stata esclusa perché non serviva la sua presenza per contrastare una posizione “sbilanciata” in favore di Ecotecnica!!!

Sulla questione, in ogni caso, nei giorni scorsi era intervenuto con una interrogazione al Sindaco ed all’assessore competente, l’avv. Massimo Ciullo nella sua qualità di consigliere comunale.

A tale interrogazione – da noi contattato – Ciullo sostiene di non aver ricevuto alcuna risposta.

“Nonostante il regolamento comunale stabilisca che alle interrogazioni dei consiglieri comunali si debba rispondere entro quindici giorni – afferma l’avv. Ciullo –  risulta davvero anomalo che l’Amministrazione e, in particolare, il dirigente Corvace, avendo già la risposta pronta, si attardi a passarla a sindaco e assessore affinché questi mi rispondano”.

  • Ma lei come fa a sapere che l’ing. Corvace ha già la risposta pronta?

“Affermo con certezza che Corvace sia già in possesso della risposta perché proprio lui, avendo ammesso la Monteco con la formula, ‘la questione debitoria della Monteco nei confronti dell’Amministrazione comunale risulta in via di definizione e in parte già definita’, ha dimostrato di possedere tutti i dati relativi al debito di Monteco nei confronti del Comune di Brindisi. Di conseguenza, appare incomprensibile che la risposta alla mia interrogazione tardi ad arrivare, quando basterebbe mettere per iscritto, in pochi minuti, ciò che ha portato il RUP Ing. Corvace ad ammettere la Monteco alla gara rispetto al punto riguardante la posizione debitoria di quest’ultima.”.

  • Lei fa riferimento ad una posizione debitoria di Monteco nei confronti del Comune di Brindisi. Il tutto, a distanza di più di cinque anni dalla conclusione del suo rapporto con il Comune di Brindisi. E’ normale?

“L’affermazione che la situazione debitoria di Monteco verso il Comune sia in parte non definita, rende ancor più rilevante conoscere la consistenza del debito eventualmente non pagato da Monteco poiché se ingente, nonché certo, liquido ed esigibile, oltre a minare a monte il rapporto fiduciario tra ditta concorrente e Comune, integrerebbe altresì gli estremi della malafede contrattuale ed extracontrattuale che l’ing. Corvace ha invece ritenuto non sussistere”.

Insomma, come si evince anche dalle affermazioni dell’avv. Ciullo, la questione si complica sempre di più. L’aspetto incomprensibile, pur rientrando la definizione della gara nelle competenze della struttura burocratica, è che la politica rimane in silenzio. Possibile che nessuno si sia posto il problema di dire “fermiamo tutto e cerchiamo di capire cosa sta accadendo”?

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