UIL, LICCHELLO: “COMPARTO INDUSTRIALE BRINDISI GUIDATO DA UNA GRANDE SOCIETA'”

In questi mesi estivi, chiusi in una linea di incertezza e con idee poco chiare sul futuro, i vari responsabili istituzionali: dal governatore della regione Puglia Emiliano, alla ministra per il Sud Lezzi impegnati in un derby tra leccesi e baresi, ormai in conflitto su tutto, ai vice premier Di Maio e Salvini, non riusciamo a capire quali sono gli obiettivi programmatici che intendono portare avanti a sostegno dello sviluppo della economia italiana che, notoriamente, risulta essere la più debole tra i paesi industrializzati. Uno scenario complesso aggravato dai conflitti interni della maggioranza del governo Movimento 5 stelle e Lega.

Questo malessere generalizzato, fatalmente, rende più complicata la soluzione dei tanti problemi irrisolti che insistono nella nostra regione. Per l’ILVA, dopo anni di incontri e di impraticabili proposte certe fatte dalle parti: governo nazionale, regionale, sindaco di Taranto e miriadi di Associazioni ambientaliste che pretendono di avere la soluzione migliore di tutte per il bene della città, dei suoi abitanti e dei lavoratori, il governo rimette tutto in discussione, perfino la vendita alla società indiana Arcelor Milttal (si continuano a rimandare decisioni vitali per il suo futuro in nome di una continua campagna elettorale). Per la TAP, da una parte si confermano gli impegni internazionali assunti, dall’altra si continuano a prendere in giro i cittadini di Melendugno sostenendo la praticabilità dello spostamento della linea a Brindisi. Ci domandiamo: se questa è veramente una opera strategica per lo sviluppo del Salento, della Puglia e dell’Italia, perché non ci spiegano dove va a parare il continuo e sterile dibattito della politica? Altro dilemma senza fine: come si intende affrontare la decarbonizzazione della centrale ENEL di Cerano?  L’alternativa può il cambia di combustibile? Siamo convinti che su questo argomento sia necessaria un attenzione particolare del governo. Stiamo parlando del futuro economico e sociale delle provincie di Brindisi e Taranto, le più industrializzate dell’intera Puglia, con decine di migliaia di lavoratori coinvolti. Non è roba di poco conto! Lo abbiamo già sottolineato in tante altre occasioni! La UIL di Brindisi ritiene che su questa vicenda ci debba essere una attenzione particolare atteso che il 2025 sembra lontano, ma la contrario è drammaticamente vicino. Scelte sbagliate potrebbero determinare valutazioni e decisioni penalizzanti che comprometterebbero irrimediabilmente la già difficile situazione sociale ed economica.

Perciò è necessario riaffermare con chiarezza la presenza nel territorio di una grande società che negli anni ha contribuito, insieme ad altre di uguale e strategica dimensione, sostenere il sistema industriale brindisino, l’economia e l’occupazione, perché no la qualità della vita dei cittadini.

Proponiamo, perciò, necessaria una sinergia tra ENI, SNAM e TERNA sotto la guida dei Ministeri preposti per predisporre un piano strategico per realizzare il CAMBIAMENTO richiesto da qualificati organismi dell’industria che, nonostante tutto, credono ancora in un modello di sviluppo compatibile con le esigenze socio ambientali e di sicurezza da tutti richiesti! Così come continueremo a richiamare l’ENI sulla necessità di cantierizzare gli investimenti già decisi negli anni scorsi a Brindisi, come ad esempio l’utilizzo dei terreni già bonificati nell’area industriale, la tecnologia ground flare (torcia di emergenza a terra), la sottoscrizione di una convenzione con la ASL di Brindisi per monitorare la salute di TUTTI i lavoratori. Riteniamo sia una battaglia per la civiltà che si dovrà affrontare insieme al Sindacato, anche confederale, per dimostrare che, finalmente, siamo consapevoli e convinti di volere il bene della nostra città. Una società che si muove guardando al futuro è la Jindall films Europe che ha messo in atto, acquistando stabilimenti in Italia ed in Europa. Una operazione di mercato che rafforza il core businness, qualifica ed aumenta la produzione, confermando il ruolo di leader mondiale nel settore imballaggi con prodotti di nuova generazione, con la consapevolezza che lo stabilimento di Brindisi rimarrà nel futuro un fiore all’occhiello di questa società.

Vogliamo sottolineare che l’operazione di consolidamento e diversificazione delle linee produttive dello stabilimento Jindall films di Brindisi sia andata in porto nei tempi previsti, con nuove assunzioni, prevedendo un più che possibile sviluppo dell’indotto, trattandosi di nuovi prodotti disponibili alla trasformazione di manufatti in svariate nicchie commerciali di uso industriale e domestico.

Una società storica che a Brindisi ha dato prova in tanti anni di saper cambiare e di essere al passo con i tempi, rispondendo alle richieste di un mercato sempre più esigente con nuove tecnologie e materiali finiti.

È quello che ci auguriamo anche per le altre che non sono da meno per quanto riguarda potenzialità industriali ed economiche. Siamo sicuri che bisogna uscire dall’isolamento in cui ci troviamo, frutto dell’apatia e la disattenzione, strumentale e di parte subita in alcune circostanze, cinicamente indirizzata da scelte volutamente penalizzanti per il nostro territorio.

Il Segretario territoriale

Antonio Licchello

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