IL 6 settembre del 2011 un mezzo guidato da un caporale, in seguito all’ennesimo incidente con uno sgangherato furgone sovraccarico andò a sbattere contro il lato posteriore di un autotreno, provocando la morte di Cosima Valente e Domenica Abruzzese.
Due madri, due braccianti agricole Cegliesi che si aggiungevano alla perdita 11 anni prima nel mese di maggio del 1980 di Donata Lombardi, Pompea Argentiero e Lucia Altavilla.
Ceglie Messapica la piccola capitale del caporalato agricolo pugliese conta il più alto numero di deceduti e feriti tra i dipendenti del mercato del lavoro agricolo nella nostra Regione. Conseguenza di un feroce sfruttamento della manodopera agricola femminile perpetrata da padroni senza scrupoli che servivano dei caporali. Migliaia di donne che ogni giorno partivano dai paesi della collina brindisina verso il nord della Puglia, verso le aziende agricole della Basilicata e persino verso la Calabria. Decine di donne stipate in vecchi furgoni sgangherati senza poltrone e sempre pericolosamente sovraccarichi.
Oggi come ieri le braccianti agricole continuano a viaggiare per due, trecento chilometri, dalle 3 del mattino alla tarda sera con il rientro. Lavorando per 8 e più ore sotto il sole cocente, la pioggia, il gelo invernale. Negli anni 80/90 del secolo scorso grazie alle lotte delle lavoratrici più sindacalizzare che che avviarono la gloriosa esperienza di autogestione con il trasporto pubblico contro i padroni che utilizzavano il caporalato, le cose Finalmente iniziarono a cambiare. A Ceglie Messapica con l’autogestione del trasporto le donne salirono sui pullman pubblici della STP di Brindisi. Una straordinaria esperienza durata dal 1986 al 1993. Esperienza purtroppo Cessata solo in seguito all’attacco mafioso squadrista dei caporali contro la camera del lavoro CGIL di Ceglie Messapica. Camera del Lavoro CGIL diretta
in quegli anni dal sottoscritto. A partire proprio dal 1993 molti dei furgoni sequestrati dalle forze dell’ordine furono sostituti dai caporali con vecchi pullman ma sempre più sicuri dei vecchi sovraccarichi furgoni.
L’assalto alla CGIL di Ceglie Messapica del marzo 1993 pose fine purtroppo all’auto gestione le donne terrorizzate ritornarono tutte di nuovo con i caporali. Accettando di nuovo il sotto salario, l’evasione contributiva INPS, e lo sfruttamento generalizzato.
Circa una decina di anni fa io per la segreteria FLAI CGIL Brindisi e Gabriella Ciccarrone per LIBERA presidio di Ceglie Messapica presentammo all’amministrazione comunale una richiesta formale di onorare la memoria di Argentiero Pompea, Lucia Altavilla, Donata Lombardi, Cosima Valente e Domenica Abruzzese, di intestare 5 Vie cittadine in loro memoria come vittime del caporalato.
A tutt’oggi nessuna strada è stata a loro intestata dall’amministrazione comunale.
Verrà il giorno che la loro memoria sarà riconosciuta, insieme ai familiari noi non ci scorderemo mai di loro.
Angelo Leo
Già segretario della Camera del Lavoro CGIL di Ceglie Messapica dal 1981 al 1995