MACCHIA (CGIL) – SUI DIRITTI NON SI TORNA INDIETRO

                                                          

Verona libera, Italia laica. È con questo slogan che la CGIL ha partecipato a Verona alla contro manifestazione per il congresso sulle famiglie.
A dirla con le parole di Susanna Camusso – titolare per la CGIL di una delega sulle politiche di genere – questa manifestazione “è un’esplicita operazione di forze reazionarie che praticano una visione totalitaria, autoritaria e repressiva della società, proponendo tra l’altro una regressione molto violenta sul versante delle libertà individuali. Verrebbe quasi voglia di dire che in gioco c’è il diritto al libero arbitrio, per certi aspetti una discussione di stampo cinquecentesco”.
In sostanza i diritti degli esseri umani assoggettati ad una sorta di mercato di scambio. È proprio questa l’ultima trovata di questo governo avanzata attraverso il deputato leghista Alberto Stefani: destrutturare la legge 194 attraverso un diabolico stratagemma che vedrebbe la futura mamma, impossibilitata a tenere il nascituro, posta nella condizione di collocarlo prima ancora del parto, ovviando pertanto all’aborto.
In questo percorso c’è l’intento di mettere in seria discussione l’autodeterminazione delle donne e i decenni di lotte che sono serviti a conquistare diritti di civiltà, non discutibili.
Con il disegno di legge si chiede di riconoscere” soggettività giuridica al concepito” ai fini dell’adozione, mettendo in contatto la famiglia del concepito con quella che potrebbe adottarlo.
Questa pratica altro non è che quella dell’utero in affitto, e con essa si aprirebbe un mercato di donne e bambini prestati, magari per necessità e dietro lauti pagamenti, a favorire coppie sterili che in questo modo, con il loro danaro ed andando a sollecitare i bisogni di una donna o famiglia in difficoltà, raggirerebbero la normativa vigente sulle adozioni creando un vero e proprio traffico legalizzato di minori.
Ma ciò che non deve sfuggire, anche se apparentemente non viene palesato nei programmi, è l’attacco frontale nei confronti di qualunque diversità sessuale e comportamentale.
Per quanto ci riguarda direttamente, la Cgil è un’organizzazione che difende le libertà individuali e collettive, si basa sul principio del rispetto delle persone e delle loro scelte, sostiene la scuola laica e pubblica, ritiene che la famiglia sia un contesto sociale scelto e non imposto.
La libertà di scegliere chi essere è un principio di autodeterminazione non derogabile, ne’ predefinibile per concetto, le donne e chiunque scelga di non appartenere a cliché non può e non deve tornare indietro nella storia democratica.
La CGIL, come tante altre forze del pensiero democratico ed antifascista, hanno manifestato a Verona contro l’autoritarismo di un governo oscurantista.

Il Segretario Generale

Antonio Macchia

 

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