E’ ormai arcinota la storia che i tifosi del Brindisi Calcio prima di ogni partita importante tappezzino la città di striscioni in cui invitano i cittadini o “tutti in curva” o “tutti in trasferta” e, che funzioni o meno per creare il legame con la squadra, si chiude un occhio in nome delle emozioni legate allo sport.
Nota è ancora di più l’inciviltà, però, di non andarli a togliere e lasciarli abbandonati, a volte fatti a brandelli forse dai tifosi stessi, o comunque alla mercé di vento e pioggia che ne fa solo spazzatura.
Ma ora è troppo, è davvero troppo anche per i cittadini più tolleranti.
Perché questa gente deve imbrattare i nostri muri, quelli della città e di edifici storici addirittura, o dei palazzi privati? E i cittadini puliti di Brindisi poi devono pagare per le opere di pulizia, pubblica e privata, e poi se non bastasse per leggere frasi senza alcun senso.
Allora i cittadini puliti di Brindisi vorrebbero ricordare che è dovere del sindaco vigilare sul decoro della città e, che oltre a essere da incivili, sporcare e imbrattare è un reato, art. 639 Codice penale.
I cittadini puliti di Brindisi si augurano che il sindaco se lo sia ricordato da sé, ieri, e che in occasione della sua presenza in curva sud allo stadio abbia fatto quando in suo potere per “sensibilizzare” i tifosi a un maggiore senso di responsabilità verso la città e non solo verso la squadra.