Dal sito della Prefettura di Brindisi, si apprende di un “Avviso Pubblico-Manifestazione Interesse Accoglienza Cittadini Stranieri” (scaduto il 20.09.16’) . Nell’avviso è scritto che vi è la necessità di reperire sul territorio provinciale circa 1200 posti (476 sono già stati individuati attraverso bandi precedenti non sono infatti sufficienti alle necessità riscontrate) .
Vi sono “voci” , tutte da verificare e confermare, che mormorano di una possibile accoglienza di numerosi immigrati presso una struttura sita a Brindisi in Viale Aldo Moro .
Pur comprendendo l’azione della Prefettura (l’emergenza Migranti è un problema umanitario a tutti noto), di certo non si pone un problema di legittimità ma tutt’al più di opportunità, pur condividendo la necessità di offrire adeguata accoglienza, non vi è chi non veda che l’eventuale inserimento di un consistente numero di migranti (la leggenda parla di 450) in una unica struttura sita in uno dei quartieri della città tra i più popolosi e attivi, possa comportare problematiche (come già verificatosi in situazioni simili in altre città) . Si tenga inoltre presente che, se l’ipotesi corrisponde al vero, la struttura che accoglierebbe i migranti è di fatto quasi contigua ad una scuola materna e molto vicina ad altri importanti istituti scolastici. Ci si augura che, quanto meno venga rispettato il dettato che prevede l’accoglienza di 25 immigrati ogni mille abitati (per Brindisi quindi massimo 225) .
La città di Brindisi già vive una costante gravissima emergenza sociale, (disoccupazione, rifiuti, crisi abitativa, impatto ambientale e quant’altro) ha già molto dato in termini di “accoglienza”, il suo territorio tra l’altro ospita siti produttivi di interesse nazionale che ne hanno stravolto il tessuto socio/economico e per certi versi il futuro .
Brindisi ,in nome della disponibilità verso interessi nazionali e internazionali, ha già pagato e paga tutt’ora un prezzo salatissimo.
Non è possibile che Brindisi da un lato sia chiamata alla “ospitalità” e dall’altro si vede privata della gestione del proprio porto ed aeroporto, vede la propria Camera di Commercio ed altri Enti trasferiti altrove, attende da decenni una propria autonoma Università (solo per citare alcuni esempi). .
Brindisi certamente, come ha sempre fatto, non verrà meno ai propri doveri di ospitalità, ma è anche ora che Brindisi la smetta di dare senza mai nulla ricevere.
Invito tutte le forze politiche (ad ogni livello istituzionale) e chi di competenza a fare chiarezza su quanto sopra riportato, i cittadini hanno il diritto di essere informati ed aggiungo tutelati.
Antonio Carito