Alla XXXIX edizione del Ciceroniano una menzione d’onore per il Marzolla di Brindisi
Dopo una “Tre giorni” tra sistemazione degli studenti e dei docenti, simposi su “Cicerone e Seneca”, con relazioni tenute Giancarlo Mazzoli (Università di Pavia), Rita Degl’Innocenti Pierini (Università di Firenze), Francesca Romana Berno (Sapienza di Roma), la prova il 10 maggio. Ben 192 i giovani studenti, che si sono cimentati nel “Tulliano” di Arpino nella traduzione e commento di un passo delle “Filippiche”, XII, 11- 13. Tra essi l’alunno del Liceo Classico “Benedetto Marzolla” di Brindisi Mario Lotti, allievo di talento della classe quinta sezione B. Tanto deve al docente curriculare, Prof. Vincenzo Paladino, alla Prof.ssa Iolanda Monteverdi, che ha tenuto un corso di approfondimento sull’Arpinate, alla Prof.ssa Daniela Franco, docente accompagnatrice ad Arpino. Ma Mario Lotti ci ha messo del suo, dimostrando, per dirla col Machiavelli, che i cinque anni al Marzolla non li ha “né dormiti, né giuocati”. Tra i giovani latinisti provenienti da varie parti d’Italia, dal Belgio, dalla Francia, dal Portogallo , dalla Spagna, dalla Romania, dall’Ungheria , dalla Svizzera, dal Belgio, dalla Germania, dal Lussemburgo, dalla Polonia , dalla Spagna, dalla Croazia, il giovane brindisino ha ricevuto una menzione d’onore stamane , nella cerimonia di premiazione presentata dalla giornalista del TG 2, Maria Antonietta Spadorcia. Con la semplicità e l’umiltà del vero studioso, l’allievo ha commentato alla fine della prova che essa presentava passaggi più lineari e altri più ostici. Cicerone che illustra al senato i motivi per i quali una pace con Antonio sarebbe dannosa per la res publica, continua ancora l’allievo, si poteva prestare a riflessioni sull’attuale situazione politica e sull’impegno civile. Per dire che si studia il passato per comprendere l’oggi, per ricevere consigli dai grandi, perché l’esperienza presente è sempre illuminata e rischiarata dalla lezione del passato.