SAN PIETRO V.CO, IL PAESE CON UN SINDACO ARRESTATO CHE RESTA INCOLLATO ALLA POLTRONA…

E’ ancora vivo il ricordo dei comizi in piazza dell’attuale sindaco di San Pietro Vernotico Pasquale Rizzo, nell’ultima tornata elettorale amministrativa, quando pontificava contro i suoi avversari, denunciando la vicinanza ad ex primi cittadini di altri comuni, da lui definiti “pregiudicati”.

Forse mentre pronunciava quelle parole Rizzo dimenticava le nozioni basilari di giurisprudenza e soprattutto si schierava tra i “colpevolisti a prescindere”, pur in assenza di condanne definitive.

La vita, però, è una ruota che gira ed oggi Pasquale Rizzo si trova ristretto agli arresti domiciliari per reati connessi alla società partecipata “Fiscalità locale”. Una vicenda gravissima, per certi aspetti inquietante, che Rizzo aveva addirittura trasformato in un cavallo di battaglia, mentre le copiose intercettazioni raccolte dalla Procura descrivono una realtà ben diversa ed un pieno coinvolgimento (a detta dei magistrati) dello stesso primo cittadino.

A differenza dei suoi colleghi “pregiudicati”, però, Rizzo non ha ancora avvertito la sensibilità di dimettersi. Avrebbe dovuto farlo per avere le mani libere e per dimostrare, eventualmente, la sua innocenza. Ma avrebbe dovuto farlo soprattutto per il suo paese, che oggi è monco di una guida in un periodo difficilissimo, a causa dei gravissimi problemi in cui deve districarsi, a cominciare dal dramma del cimitero. Rizzo sa bene che ci sono centinaia di cittadini che hanno versato tanti soldi per acquistare una cappella cimiteriale e che in cambio non hanno ricevuto nulla. Questo, ovviamente, solo per fare un esempio.

Ma le assurdità non finiscono qui. Nei giorni scorsi – lunedì 10 giugno – i cittadini sono stati chiamati alle armi attraverso i social per scendere in piazza e manifestare in favore di Rizzo. All’appello hanno risposto in 33 (bambini compresi). Si sono ritrovati in piazza ed hanno ascoltato il promotore dell’iniziativa che ha descritto Rizzo più o meno come un santo. Il paese, i suoi compaesani, in quella piazza non c’erano (nonostante una fantasiosa ricostruzione della manifestazione, fatta da un quotidiano locale, descriva una situazione ben diversa).

Il fatto grave è che nessuno – neanche Rizzo (attraverso i suoi legali), ha tentato di bloccare quella manifestazione, magari spiegando ai promotori che queste cose succedevano solo nei paesi del profondo sud, con i contorni della legalità a tinte fosche.

Avrebbero dovuto spiegare che il lavoro della Magistratura va rispettato e che le pressioni dell’opinione pubblica non servono. Anzi!

Nel frattempo, la città si prepara a vivere una seduta di consiglio comunale con all’ordine del giorno l’approvazione del rendiconto. Se ne discuiterà senza un sindaco e quindi senza chi avrebbe dovuto fornire eventuali chiarimenti e soprattutto tranquillizzare i consiglieri comunali circa l’eventuale inesistenza di rischi patrimoniali.

Ed è così che continua il lento, ma inesorabile declino di San Pietro Vernotico. Un paese che è passato dai comizi polemici in piazza agli arresti domiciliari. Sempre con lo stesso protagonista.

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