La conferenza stampa è stata convocata per presentare i particolari del ricorso al Tar contro la chiusura al traffico automobilsitico di corso Garibaldi, ma in realtà il massimo esponente di Confesercenti, Antonio D’Amore, ha colto l’occasione per dire la sua su questa Amministrazione Comunale, ribadendo a chiare lettere che non ha una visione della città. E poi altre bordate sulla incapacità del sindaco Rossi e dell’assessore Pinto di stabilire una linea di dialogo con i commercianti, finalizzati a traguardare un obiettivo comune, cioè quello della cresciota della città di Brindisi.
“Non si cresce turisticamente apponendo una transenna all’inizio di corso Garibaldi – ha ribadito D’Amore – e quindi giudico la posizione del sindaco inconcepibile. Cavalcare la politica del ‘no a tutto’ha portato in un anno qeusta cittàad un livello di degrado mai visto in passato. La città, peraltro, è anche sporca e piena di blatte. Pinto e Rossi puntano sul turismo? Se fosse vero non avrebbero impedito ai commercianti di stare chiusi quando è transitata la banda dei carabinieri. Si sono rifugiati dietro problemi di sicurezza, ma se non siamo sicuti neanche quando ci sono in città centinaia di carabinieri, allora quando dovremmo esserlo'”
Poi la storia della mancanza di dialogo. “Abbiamo chiesto il cofnronto con l’Amministrazione e con il partito di maggioranza (PD) – aggiunge D’Amore – ma non abbiamo ricevuto risposte. E nessuno dica che è una questione politica, visto che in passato noi abbiamo dialogato con sindaci di centro sinistra e di centro destra, tentano di farci passare come quelli che vogliono le auto a discapito dei pedoni ed invece è falso! Noi siamo per la creazione di un’isola pedonale, ma certamente non può essere corso Gariobaldi, che peraltro anche oggi è una semplice ZTL. Si chiudono strade, ma non si indica dove si deve andare a parcheggiare e quindi il centro urbano diventa sostanzialmente inaccessibile. Queste cose un sindaco dovrebbe saperle e invece sembra interessato semplicemente a indossare la fascia tricolore”.
Infine, un riferimento alla programmazione di eventi per l’estate. “E’ stata allestita tardi e senza una logica – conclude D’Amore – ma anche in questo ci siamo sentiti rispondere che la programmazione è impossibile. Assurdo!”
Circa il ricorso al TAR, sarà discusso il prossimo 3 luglio e il punto di forza sta nella illegittimità dell’ordinanza, peraltro firmata da un dirigente e non dal primo cittadino.
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