Ecco la nota del consigliere comunale Alessandra Cursi:
Il Sindaco Rizzo è troppo avvelenato
Il clima dei veleni che da anni tiene nella morsa San Pietro non si placa.
Da quando i cittadini di San Pietro decisero nel 2015 di rimandare a casa il Sindaco Rizzo, questi, nel tentativo di cogliere in fallo l’allora Sindaco Renna e la sua Giunta, iniziò ad inoltrare denunce (alla procura e alla Corte dei Conti) quasi contro ogni atto che proveniva da quell’Amministrazione.
Come è ormai noto a tutti però la stessa Procura, a cui erano stati denunciati altrui presunti illeciti, ha poi ritenuto di dover scadagliare a ritroso sulla gestione Rizzo e lo ha colto clamorosamente in fallo, tanto da pervenire ad applicare (anche) nei suoi confronti la misura della privazione della libertà personale per un certo periodo.
Quanto è accaduto avrebbe dovuto far comprendere a Rizzo che proporsi nella veste di “paladino della giustizia”, non sempre paga perché non è sempre vero che siano sempre gli altri a sbagliare.
Inoltre avrebbe dovuto indurre il Sindaco Rizzo a dare una svolta al suo modo di fare politica, non potendo continuare a pensare che i problemi del paese possano affrontarsi solo nelle aule dei Tribunali.
Ed invece…. ci risiamo.
Leggo su un blog notoriamente tendenzialmente schierato, che (anche) la questione “cimitero” ha avuto una svolta penale: il rappresentante dell’impresa appaltatrice ed il Direttore dei Lavori, noto professionista di San Pietro, sarebbero stati rinviati a giudizio per aver presuntivamente redatto un falso verbale e il Comune avrebbe deciso di costituirsi parte civile per ottenere un risarcimento del danno ovviamente dall’impresa e dal professionista.
Non mi pare che di ciò nessuno possa gongolare, come non potevamo rallegrarci dell’arresto del Sindaco Rizzo perché, lo ribadisco, quando sulle questioni di un Comune arriva ad occuparsi la Procura è segno evidente che la gestione politico-amministrativa ha fallito.
Ora, al di là di quello che sarà l’esito della vicenda penale, resta l’amarezza che non si placa il clima di veleni che da anni sta piegando la nostra cittadina e resta il convincimento che quella pace sociale di cui San Pietro avrebbe tanto bisogno il Sindaco non è proprio in grado di assicurarla.
Non solo.
Pare (e questa notizia è stata taciuta nell’articolo del blog) che anche l’impresa ha citato in giudizio il Comune chiedendo al Tribunale di Brindisi di accertare e dichiarare la risoluzione del contratto per colpa esclusiva dell’Amministrazione e di condannarla al risarcimento dei danni per circa 400 mila euro.
Sembra che l’impresa abbia contestato l’esistenza di gravi errori progettuali che le avrebbero impedito di svolgere i lavori nel termine previsto dal contratto ed il riferimento è ai progetti che sono stati posti a base di gara, redatti ed appaltati dall’Amministrazione Rizzo.
Pare ancora che nell’atto di citazione vi sia scritto che il ritardo maturatosi nell’esecuzione dei lavori non era imputabile all’impresa, bensì a circostanze oggettive, tutte imputabili all’Amministrazione e cioè alle criticità degli atti progettuali, all’avvicendarsi delle figure dei RUP e dei Direttori dei Lavori e alle interferenze (realizzazione dei ponti per la mitigazione del rischio) che non sono state minimamente considerate dalla progettista incaricata da Rizzo.
Insomma pare che le verità non siano sempre e solo quelle che vengono raccontate dall’Amministrazione Rizzo, ma che ci siano verità ulteriori e diverse, che talvolta possono, come è già accaduto, anche emergere e ritorcersi contro il Sindaco come un boomerang.
Sono sicura che i soggetti coinvolti nella vicenda penale avranno modo, come il Sindaco Rizzo (per le questioni in cui è coinvolto), di dimostrare la loro innocenza, posto che la vicenda “cimitero” è così complessa da dover essere valutata attentamente a 360 gradi e quindi a partire dagli errori di progetto che impedivano all’impresa di realizzare le opere nel termine prescritto in contratto, ma ciò che conta allo stato è che i cittadini non hanno ancora avuto una soluzione politico-amministrativa del problema.
L’unico atto amministrativo adottato dall’Amministrazione Rizzo è stato l’ulteriore affidamento ad un’altra impresa dei lavori di realizzazione della recinzione del cimitero, sulla cui legittimità mi permetterei di dubitare una volta che l’area di cantiere risulta ancora nella disponibilità della precedente impresa, non essendo state finalizzate le procedure di risoluzione e di riconsegna dell’area.
Insomma gli unici benefici che si traggono dall’Amministrazione Rizzo sono contenziosi su contenziosi, visto che per la vicenda “cimitero” pende anche un altro giudizio, con la conseguenza che i defunti non avranno “pace” per chissà quanto tempo ancora e in caso di soccombenza del Comune, sarebbero posti a carico dei cittadini ulteriori ingenti esborsi.
Emblematico è il comportamento che il Sindaco tiene verso l’opposizione da lui accusata ultimamente di effettuare una “caccia alle streghe”, senza rendersi conto di essere lui alla ricerca spasmodica di un “colpevole” per ogni questione.
Noi denunciamo le inefficienze dell’Amministrazione che derivano da una gestione frettolosa ed approssimativa e priva di una programmazione e che sono sotto gli occhi di tutti.
Denunciamo il nostro mancato coinvolgimento nell’azione amministrativa e i ritardi nelle risposte che i cittadini si aspettano.
Lui (catarchicamente) denuncia in Tribunale.
Ritengo che fare politica ed amministrare un paese, con le gravi problematicità che interessano San Pietro, richieda il massimo impegno per ricucire una pace sociale che il Sindaco Rizzo non è mai stato in grado e non è ancora in grado di assicurare.
Il Consigliere Comunale
Avv. Alessandra Cursi