Pubblichiamo di seguito, in anteprima, la lettera che verrà consegnata al direttore dello stabilimento Leonardo di Brindisi, domani mattina durante il sit in, dalla Rete Kurdistan Puglia.
Spettabile Direttore dello Stabilimento Leonardo di Brindisi,
siamo la Rete Kurdistan Puglia, associazione che da venticinque anni è impegnata a sostenere la lotta del Popolo Curdo, un popolo diviso in 4 nazioni dalle potenze coloniali nel 1919 con il trattato di Sevres e da allora ancora alla ricerca di una soluzione di pace.
In questo periodo siamo particolarmente impegnati a sostenere la resistenza dei Curdi e degli altri Popoli del Rojava alla invasione militare da parte della Turchia che ha già prodotto migliaia di morti trai civili e diverse centinaia di migliaia di profughi in fuga dai combattimenti.
Oggi, 6 novembre, saremo quindi davanti allo stabilimento Leonardo di Brindisi poichè azienda di Stato fortemente coinvolta nella vendita di armi alla Turchia.
Sosterremo con altri attivisti della Rete Kurdistan Puglia un sit in a sostegno di una campagna nazionale che chiede il blocco immediato della vendita di armi alla Turchia.
Chiediamo da subito lo stop perché i recenti appelli dell’Italia e della Europa a fermare la vendita di armi alla Turchia arriverebbero solo a sterminio finito delle popolazioni della Regione Autonoma del Rojava ed alla possibile rinascita del Califfato dell’Isis.
La Regione del Rojava è diventata a livello internazionale simbolo di convivenza civile definito “Confederalismo Democratico”, nata dopo la liberazione avvenuta a caro prezzo nei confronti dell’Isis.
Per questo chiediamo un impegno immediato che possa contribuire allo stop della guerra di invasione della Turchia.
Le chiediamo che questa lettera venga girata all’Amministratore Delegato di Leonardo e da parte nostra al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Distinti saluti.
Per la Rete Kurdistan Puglia
Roberto Aprile e Cosimo Quaranta