UNA BELLA POESIA SCRITTA PER GLI “ANGELI DEGLI OSPEDALI”

UNA BELLA POESIA SCRITTA PER GLI “ANGELI DEGLI OSPEDALI”
Un nostro lettore, Antonio Tedeschi, noto scrittore di poesie, ne ha composta una dedicata ai volontari che, in questo periodo terribile, stanno dando il loro enorme contributo nei vari ospedali:”SEMPRE IN SERVIZIO”, DEDICATA AGLI ANGELI DEGLI OSPEDALI.
Sempre in servizio
“dedicata agli angeli degli ospedali”
Sono in pensione, credevo di dover riposare,
divertirmi, passeggiare, andare al mare
far ciò che prima non potevo, come fotografare,
osservare il mondo dietro un obiettivo e sognare.
Sognare di cambiarlo non solo con la fotografia
ma di renderlo più bello soprattutto tramite la poesia.
La bellezza salverà il mondo e con esso l’universo
hanno scritto, ma qualcosa è andato di traverso.
Mi hanno richiamato, di me c’è bisogno,
no! Non è uno scherzo o un sogno.
Una pandemia, una brutta situazione,
c’è bisogno, la gente muore.
Eccomi son pronto, mia moglie dice di non andare,
<<è molto infettivo, ti puoi ammalare>>.
Non ascolto, mi sento fiero, onorato
di me hanno bisogno per quello che nella vita in silenzio,
senza che nessuno se ne accorgesse, ho dato.
Sono in reparto più attivo che mai, gli anni pesano
ma con il metodo acquisito dall’esperienza,
si va avanti ed è soddisfatta la mia coscienza.
La guerra che si combatte è impari,
non si vede il nemico, non è nascosto
è invisibile come l’aria, il vento,
un pensiero.
Quanti pensieri vengono alla mente,
non solo a me ma anche al paziente.
Non respirano, sono in affanno,
ma basta regalargli un sorriso
e loro sperano che ce la faranno.
Gli stringo la mano quando posso,
scorgo sul loro viso una lacrima,
ne ho visto tante, ma sono commosso.
Son caldo, sudato, stremato e assonnato,
misuro la temperatura, faccio il tampone
ho contratto il virus, che brutta situazione.
Ora son io ad essere curato,
dico al collega: la mano non darmi,
spero che domani riuscirò ad alzarmi.
Quanti sogni ho lasciato per strada,
volevo cambiare il mondo con la poesia,
attraverso uno scatto, una fotografia.
Ora sono un numero, uno in più tra tanta gente,
morta per niente.
Antonio Tedeschi

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