Dopo un’attesa durata settimane e settimane, finalmente oggi avviene la consegna del nuovo reparto di terapia intyensiva dell’ospedale Perrino. Così come riferito con enfasi dalla stessa Asl venerdì scorso, saranno disponibili 28 nuovi posti di terapia intensiva. Allo stato, però, visto che non se ne avverte la necessità, la struttura resterà chiusa. Una scelta assai discutibile, soopratutto se si considera che il reparto di terapia intensiva “covid” è stato interessato da contagi e quindi sarebbe il caso di sanificare gli ambienti e di mettere in quarantena il personale, magari proprio trasferendo i pazienti nella nuova struttura.
Questo ed altro avremmo voluto chiederlo ai responsabili dell’Asl, ma stamattina non potremo partecipare all’inaugurazione perché non sarà consentito l’accesso alla stampa. Del resto, ormai la Regione comunica così: si invia alla stampa la “pappa pronta”, con foto e dichiarazioni in video, ma senza l’interlocuzione con il giornalista. Un fatto che meriterebbe le attenzioni del sindacato dei giornalisti.
In ogni caso, abbiamo inviato all’ufficio stampa dell’Asl, pertanto, le nostre domande. E ci asperttiamo delle risposte. Eccole:
DOMANDE PER IL PRIMARIO DEL REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA
- Si parla da settimane di questo nuovo reparto di terapia intensiva e dei 28 posti disponibili. Adesso non se ne avverte la necessità, ma voi disponete del personale necessario per poter fare funzionare questa nuova struttura? Si sa bene che si registra da tempo nel Perrino una carenza di anestesisti…
- E’ immaginabile un trasferimento della terapia intensiva “covid” nella nuova struttura?
DOMANDE PER IL DIRETTORE GENERALE PASQUALONE
- Direttore, quotidianamente ci riferite il numero di tamponi che vengono effettuati, ma non si riesce a capire il numero dei contagi riscontrati. Tra gli operatori sanitari del Perrino si dice che sarebbero decine i medici, gli infermieri e le oss contagiati asintomatici. E’ possibile conoscere il numero totale (dall’inizio dell’epidemia) di contagiati nel Perrino (tra pazienti e personale)?
- Ad oggi continuano a non essere stati individuati i percorsi covid e no-covid (così come certificato anche dal dott. La Spada) e quindi esistono delle promiscuità, soprattutto per l’utilizzo degli ascensori. Come contate di risolvere il problema?
- Alla luce die problemi riscontrati, lei oggi ritiene che sia stata una scelta giusta quella di realizzare nel Perrino l’ospedale covid?