99 anni, con gravi problemi all’udito. E’ da mesi che aspettava una visita audiometrica per poter ricevere la nuova protesi acustica. Appuntamento fissato – finalmente – il 16 novembre alle ore 8.45 presso l’ospedale “Melli” di San Pietro Vernotico. L’anziana si fa accompagnare, sulla sua sedia a rotelle, dalla nipote (è da tempo che non deambula più). In sala altre sei persone (alla faccia del distanziamento sociale) che attendono l’arrivo del medico. Una attesa che si protrae fino alle ore 10 quando, dietro le insistenze di chi stava lì ad aspettare, l’infermiera che aveva preso le prenotazioni riesce a contattare il medico (che, a quanto pare, visita una sola volta a settimana…) il quale candidamente afferma che non sarebbe andato in ambulatorio. Da qui la risposta dell’infermiera: “potete andar via, oggi il medico non viene. Dovete riprogrammare la visita”.
La cosa incradibile è che se un paziente “salta” una visita riceve una richiesta di pagamento da parte dell’Asl. Se, invece, è il medico a non presentarsi finisce tutto in cavalleria…
Più di qualcuno ha deciso di non fermarsi alla comunicazione dell’infermiera e quindi si sono recati al piano superiore per parlare con la dirigente sanitaria la quale si è limitata a dire che avrebbero potuto fare le proprie lamentele via mail.
La cosa che offende di più non è la cronica carenza organizzativa dell’Asl di Brindisi, ma la totale mancanza di rispetto nei confronti di chi aspetta una visita medica come l’acqua santa. Poi se il paziente ha 99 anni la cosa diventa ancora più grave.
