“Francamente non pensavamo, a un mese di distanza, di dover fare ancora la stessa domanda all’assessore al Lavoro, Sebastiano Leo. Esattamente un mese fa, infatti, durante la seduta di Bilancio, preoccupati per la sorte di 128 formatori (i contratti scadevano il 31 dicembre scorso) interrogammo l’assessore per sapere quali azioni si stava mettendo in campo per ‘salvare’ i professionisti che, da 20 anni, sono la colonna portante dei Centri per l’Impiego. Ci furono date rassicurazioni: le stesse che ancora oggi ci sono state rinnovate, stavolta in seconda commissione. Leo ha assicurato che la prossima settimana torneranno a lavorare: speriamo quindi sia la volta buona.
“Confidiamo meno nelle risposte date dal direttore generale dell’Arpal, Massimo Cassano, che imperterrito continua a difendere la procedura di selezione di 236 persone che si stanno assumendo attraverso agenzia interinale, con un’urgenza additata come solita motivazione. Tuttavia se questa selezione è stata approvata nello scorso giugno e siamo ormai arrivati a fine gennaio, parlare di urgenza – come abbiamo più volte ribadito – ci sembra davvero una presa in giro (a voler essere buoni!). Non solo: se proprio l’urgenza è cos? pressante, perché l’Arpal non procede attraverso lo scorrimento di graduatorie di concorsi espletati nei vari enti pubblici (categoria C e categoria D che sono, peraltro, le figure richieste dall’agenzia)? Sono composte da idonei – non vincitori – che hanno espletato prove selettive, e quindi è indubbio che siano preparati: davvero Cassano vuole farci credere che fra loro non ci siano laureati o diplomati in grado di svolgere il ruolo di esperto del mercato di lavoro?
“E, per la verità, non ci convince neppure la tesi che a volere queste assunzioni interinali (che creano solo precari e quindi illudono i lavoratori) sia un accordo quadro. La nostra sensazione è, invece, che sia una scelta politica di Cassano, avvallata dal presidente Michele Emiliano alla vigilia della campagna elettorale. E quindi semplicemente sospetta.
“Abbiamo più volte rivelato e sollevato le irregolarità, nei giorni scorsi abbiamo anche scritto proprio al presidente Emiliano: ma, anche in questo caso, non c’è più sordo di chi non vuol sentire”.