SANT’ANTONIO TRA RITI E TRADIZIONI

“Sant’Antonio abate. La festa, la storia, la tradizione”. E’ questo il titolo della conversazione che si terrà venerdì 13 gennaio 2017 alle ore 17.00. presso  la Chiesa di San Sebastiano o delle Anime di Brindisi, organizzata dalla sezione brindisina della Società di Storia Patria per la Puglia. Il 17 gennaio, il calendario ricorda Sant’Antonio, abate, che, rimasto orfano, facendo suoi i precetti evangelici distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si ritirò nel deserto della Tebaide in Egitto, dove intraprese la vita ascetica. Riti  e  devozioni intersecano i due piani del fuoco e della protezione degli animali. Il santo protegge quanti lavorano col fuoco, come i pompieri, perché guariva da quel fuoco metaforico che era l’herpes zoster, comunemente chiamato fuoco di Sant’Antonio,  una malattia virale a carico della cute e delle terminazioni nervose. Nei leggendari popolari si riferisce che sant’Antonio non esitò a recarsi all’inferno per contendere l’anima di alcuni morti al diavolo e mentre il suo maialino creava scompiglio fra i demoni, avrebbe acceso col fuoco infernale il suo bastone a ‘tau’. In Sardegna  si narra che  avrebbe allora rubato, il fuoco per portarlo sulla terra e  donarlo agli uomini accendendo una catasta di legna. Ancor oggi si usa pressoché ovunque accendere i cosiddetti “falò di sant’Antonio”con funzione purificatrice e fecondatrice, come tutti i fuochi che segnavano il passaggio dall’inverno all’imminente primavera in coincidenza con antiche ricorrenze pagane in onore della terra, della vegetazione, del ritorno alla vita. Il  culto del fuoco, in tutta l’area meridionale pugliese  si accompagna, a corte sacri e celebrazioni. La più notevole fòcara salentina è da considerarsi quella di Novoli, dove la festa è vissuta come un appuntamento corale, oggetto anche di un documentario della National Geographic. Di anno in anno i costruttori della fòcara  s’impegnano a variarne la forma, dotandola a volte di un varco centrale, la galleria, che poi è attraversata dal simulacro del santo condotto in processione. Le ceneri, raccolte nei bracieri, servivano a riscaldare la casa e, con apposita campana fatta con listelli di legni, per asciugare i panni umidi. All’incontro parteciperanno esperti della materia e Giancarlo Cafiero declamerà versi dedicati alla festa.

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