zizza elezioni

SI PUÒ ACCETTARE CHE UN ALUNNO VENGA BENDATO PER SOSTENERE UN’INTERROGAZIONE?

SI PUÒ ACCETTARE CHE UN ALUNNO VENGA BENDATO PER SOSTENERE UN’INTERROGAZIONE?
Ha destato clamore la notizia della ragazza costretta a coprirsi gli occhi con una benda durante un’interrogazione. L’opinione pubblica si è divisa fra coloro che drasticamente hanno contestato un simile comportamento e altri che hanno giustificato la docente in considerazione del periodo che stiamo vivendo. Una domanda sorge spontanea: è questo il modo di operare nell’ambito della didattica a distanza? Perché mortificare i nostri ragazzi? La situazione che stiamo affrontando, da ormai più di un anno, è pesante e la scuola ne sta pagando le spese in modo assoluto. La didattica a distanza ha costretto tutti a rivedere il proprio “modus operandi”. È apparsa subito essenziale l’importanza di avere delle competenze digitali adeguate. I problemi sono tanti e lontani dall’essere completamente risolti. I ragazzi sono costretti a stare davanti a uno schermo per ore e non sempre il collegamento va bene. Il lavoro dei docenti è enorme e non si può ridurre ad assegnare compiti e fare interrogazioni come se nulla fosse cambiato. Prima di tutto, bisogna creare un ambiente sereno ed essere disponibili a venire incontro alle esigenze che, giornalmente, si possono presentare. È importante, inoltre, instaurare un clima di rispetto reciproco e fare capire agli studenti l’importanza della cultura e l’inutilità di espedienti vari a cui potere ricorrere per evitare di impegnarsi. Anche la programmazione disciplinare deve essere adeguata e optare per la qualità piuttosto che per la quantità. I ragazzi devono essere supportati con tanto impegno e considerazione della situazione. Il momento è difficile per tutti, perché coinvolge anche le famiglie che, improvvisamente, si sono ritrovate ad affrontare una routine differente. I ragazzi, chiusi in casa per tutta la giornata davanti ad uno schermo per seguire le lezioni e per i compiti nel pomeriggio, appaiono spesso spenti e demotivati. Non ricorriamo alle bende o ad altre stupide strategie che, sicuramente, potrebbero apparire semplici e facilitare il lavoro. L’impegno deve essere assoluto e i ragazzi vanno tutelati per quanto riguarda comportamenti assurdi e del tutto inaccettabili. Alla classe docente è richiesto un coinvolgimento totale e una condivisione di tutte le problematiche che possono presentarsi. I nostri giovani, il nostro futuro, non meritano espedienti imbarazzanti. Anna Consales

Condividi questo articolo:
Share on facebook
Share on twitter
Share on telegram
Share on whatsapp
nautica in puglia
lettori
antonella vincenti
forza italia
no_fumo_torchiarolo
luperti
livia antonucci

what you need to know

in your inbox every morning