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POVERO SCHIZZO, INVESTITO PER ERRORE IL CANE DI QUARTIERE DI SANT’ELIA – FOTO

di Carmen Vesco

Era diventato famoso per essere il primo cane di quartiere a Sant’Elia, rione della periferia di Brindisi.

Accompagnava i bambini a scuola con la sua discrezione, era corteggiato da tutte le cagnette del quartiere, anche quelle domestiche, cui soleva fare la “posta” sotto le finestre.

Era diventato famoso quando una TV tedesca vi dedicò uno speciale.

Se n’è andato così, a causa di un trauma toracico dovuto all’urto contro un’auto.

Schizzo (così si chiamava) è stato investito, alle 8 e 30 di questa mattina, da una donna che per errore ha colpito il cane che, peraltro, conosceva bene. La donna si è fermata subito a soccorrerlo, ha chiamato la ASL e i responsabili della bestiola. Sul posto anche tanti volontari delle varie associazioni animaliste brindisine.

Perché il cane di quartiere, per legge (vedi sotto), può vivere libero se non risulta un pericolo, e Schizzo certo non lo era, tutti gli volevano bene, ma qualcuno deve risultare responsabile per lui.

La persona in questione, che tanto si era battuta perché Schizzo non fosse messo in canile, si è immediatamente recata sul posto ma il povero cane era già moribondo sul ciglio della strada e quando, verso le 10, è arrivata la ASL non ha potuto fare nulla. Schizzo era morto dopo un’oretta dall’incidente.

La carcassa del cane è rimasta lì per almeno due ore prima che Ecotecnica la recuperasse per le procedure di smaltimento del caso.

Tanti i genitori dei bimbi che giocavano con Schizzo che hanno aspetto sul posto con la donna che ha succorso il cane e il suo responsabile.

A tal proposito, questi hanno raccontato dispiaciuti che hanno avuto non poco da fare per spiegare alla Polizia Municipale che c’è una normativa che tutela il “cane di quartiere” che può vivere libero sotto la responsabilità di un tutore o associazioni animaliste.

Evitando, per il momento, che il tutore si beccasse una multa per “incauta custodia del cane”. Il cui reato per altro non ricadrebbe nel caso specifico di Schizzo perché prevede testualmente “Chiunque lascia liberi, o non custodisce con le debite cautele, animali pericolosi da lui posseduti, o ne affida la custodia a persona inesperta, è punito con la sanzione amministrativa da euro 25 a euro 258”.

L’istituzione del “cane di quartiere”, invece, è prevista da alcune leggi regionali di attuazione della Legge Quadro n. 281/91 e dalla Circolare n. 5 del 14 maggio 2001 del Ministero della Sanità, e può essere istituita dal Sindaco, primo responsabile del benessere di tutti gli animali presenti sul territorio comunale (art.3 Dpr 31 marzo ’79).

Brindisi ha approvato l’istituzione del regolamento per i cani di quartiere con delibera n. 84 del 10.11.2014 e Schizzo lo era diventato nel 2017.

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