Dopo quasi quattro anni dall’avvio dell’iter, finalmente è stato rilasciato il decreto V.I.A. per la imprescindibile realizzazione della vasca di colmata che consentirà di contenere i sedimenti rivenienti dai dragaggi portuali.
Nuovi ormeggi e banchine più profonde: è questa l’unica strada per fronteggiare il gigantismo navale e l’inarrestabile processo di transizione ecologica, per garantire al porto e alle imprese un futuro.
Ma chi dobbiamo ringraziare per tempi così lunghi? Qualche nome lo
abbiamo appuntato…
Sembrano lontani i tempi in cui l’Amministrazione comunale dichiarava
guerra all’Autorità di sistema portuale sulla realizzazione di tale opera
paventando rischi idrogeologici e per gli uccelli, in cui si farneticava di altri siti più adatti, in cui il movimento del Sindaco lasciava l’aula consiliare perché in disaccordo con il progetto di dotare di nuovi ormeggi l’area di Sant’Apollinare, in cui l’Assessore Borri dichiarava che il porto non aveva bisogno di nuove banchine. Tutto cancellato con un colpo di spugna, a quanto pare. E speriamo sia davvero così, che siano state messe alle spalle le pratiche dilatorie degli uffici comunali e che si remi tutti nella stessa direzione per recuperare il tempo perso.
Al netto di qualche timida dichiarazione dal partito di maggioranza relativa, il silenzio del Sindaco sull’argomento ci preoccupa un po’: in
questa fase, infatti, è quanto mai fondamentale che la politica faccia
corpo unico e faccia sentire il suo peso per imprimere un’accelerata alla realizzazione di queste vitali opere portuali. La città di Brindisi ha urgente bisogno di offrire nuovi ormeggi alle compagnie crocieristiche e agli armatori onde evitare di perdere irrimediabilmente quote di mercato e traffici in favore di lesti competitor quali Bari e Taranto, ma non solo.
Grazie all’importante semina del Presidente dell’Autorità di sistema
portuale, Ugo Patroni Griffi, e alla sua permanenza per i successivi quattro anni, Brindisi può finalmente programmare un rilancio del suo porto e della sua economia. Per mettere a terra i tanti progetti, però, è necessario che la politica adempia ai suoi doveri.
Per fare presto è ineludibile il reperimento – a strettissimo giro – di una soluzione temporanea per il deposito dei sedimenti da dragaggio, così da avviare immediatamente la gara per la realizzazione dei nuovi accosti di
Sant’Apollinare senza attendere prima il completamento della vasca di colmata, i cui lavori, ragionevolmente, avranno termine tra non meno di tre-quattro anni.
In questa direzione vanno gli intendimenti dell’On. Mauro D’Attis, proteso a far inserire tali opere tra quelle che il Governo commissarierà. Stesso
impegno ci attendiamo dalla politica locale, dal Sindaco Rossi e dal Presidente della Regione Emiliano, che assieme al Vice-Ministro Teresa Bellanova dovranno sensibilizzare a dovere il Governo per individuare celermente soluzioni tecniche e per far comprendere nelle sedi romane
quanto è importante che Brindisi possa quanto prima cogliere nuove
occasioni di sviluppo per non subire passivamente una transizione che
rischia di risultare ingiusta, soprattutto e ancora una volta per questo
territorio.
Dott. Paolo Taurino
Presidente ConfImpreseItalia Brindisi