I cittadini di Brindisi rischiano di dover assistere ad un anno di campagna elettorale impostata sui veleni. Contrariamente a quanto spesso ci ha insegnato la storia, però, i veleni questa volta non partono da chi si oppone al potere, bensì da chi q uesto potere lo esercita. E cioè da Riccardo Rossi e dalla sua maggioranza.
Nei giorni scorsi il sindaco ed i suoi sodali di Brindisi Bene Comune hanno offeso l’intero mondo sindacale e poi il nostro consigliere comunale Quarta con termini inurbani e che non possono far parte di un normale dibattito politico. Sono stati proprio gli uomini del partito di Rossi ad usare termini come “predoni degli appalti, questuanti del subappalto, ciarlatani della politica”, a dimostrazione di una precisa volontà di buttarla sulla mischia per evitare di dar conto di quattro anni di non governo della città e di mancate risposte ai bisogni della gente in termini sociali, economici ed occupazionali.
Oggi, invece, è stata la volta dell’assessore del PD Oreste Pinto che, a fronte di uno dei tanti gesti vandalici verificatisi in città, in una intervista televisiva fa riferimento alla “contesa politica”, come se forze di opposizione possano aver armato la mano dei teppisti che hanno distrutto una porta dei bagni del parco giochi del Casale.
A fronte di un clima di tale entità, i brindisini comincino a pensare a cosa realmente vogliono per il futuro della loro città.
Livia Antonucci – coordinatrice cittadina di Forza Italia