Presso il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi è andata in scena una performance molto particolare :”La stanza di Agnese” di e con Sara Bevilacqua, per la drammaturgia di Osvaldo Capraro. Il lavoro è stato prodotto dalla compagnia “Meridiani Perduti”, con il sostegno del Comune di Brindisi, il supporto del TRAC-Centro di Residenza Teatrale Pugliese, della Scuola di Formazione Antonio Caponnetto e della Fondazione Nuovo Teatro Verdi. Prima dell’inizio della rappresentazione, ci sono stati gli interventi del Sindaco Riccardo Rossi, La prof.ssa Raffaella Argentieri (Scuola di Formazione Antonio Caponnetto) e Osvaldo Capraro. A quasi trenta anni dalla strage di Via D’Amelio, quel 19 luglio 1992, la morte del giudice Paolo Borsellino, rimane un giorno sempre vivo nella memoria di tutti. Un eroe dell’antimafia, un uomo che aveva combattuto con tutte le sue forze contro la mafia che, purtroppo, ne aveva deciso la morte. Un’atmosfera particolare, un monologo intenso con Sara Bevilacqua-Agnese Borsellino, la vedova del giudice che, in un ipotetico dialogo con il marito, ripercorre i tanti momenti importanti della loro vita, le tante paure e, infine, quel tragico giorno. L’evento, data l’importanza delle tematiche trattate, è stato replicato anche per gli studenti di alcune scuole. Non bisogna mai abbassare la guardia perché la mafia è, purtroppo, ancora una realtà, sebbene tanto sia stato fatto e nonostante il sacrificio di “eroi” come il giudice Borsellino. È importante educare i giovani perché, come diceva Borsellino, “se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo” e “chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Anna Consales