La storia ha dell’incredibile ed ancora una volta il palcoscenico è rappresentato dal Comune di Brindisi. Il riferimento è al servizio di autospurgo. La precedente Amministrazione decise di affidare tale servizio, come tanti altri, alla Brindisi Multiservizi, in maniera tale da far introitare quanto più denaro possibile alla società partecipata. Una scelta poi condivisa anche dal commissario prefettizio. E non a caso, la BMS ha proceduto con l’acquisto di un mezzo (è quello che pubblichiamo in foto) per effettuare quanto previsto (manutenzione ordinaria e straordinaria della rete pluviale cittadina mediante disostruzione con autospurgo). Sta di fatto, però, che in data 30 dicembre 2016, con delibera numero 238, la Giunta Comunale ha stabilito di procedere con la gara d’appalto “in attesa che la Multiservizi si renda disponibile ad effettuare il servizio”: Una follia,l tanto più se si considera che la stessa BMS aveva già da tempo confermato di poter svolgere tale servizio.
Sta di fatto che qualcuno si è reso conto della madornale svista ed ha bloccato gli effetti di tale delibera. Oggi, pertanto, il servizio viene svolto da un privato “a chiamata” e quindi la città è priva di interventi di manutenzione ordinaria, con i rischi che ne conseguono. Prendiamo, ad esempio, ciò che avviene a Parco Bove, dove l’intervento dell’autospurgo è fondamentale per evitare che i reflui di fogna finiscano nelle baracche abitate da tante famiglie. E allora, cosa si aspetta a chiamare in causa la Multiservizi? Perché tanto ostracismo nei confronti della società partecipata che poi, a parole, tutti dicono di voler salvare?