E’ stato rintracciato ieri dal personale della Sezione Reati Contro la Persona della Squadra Mobile di Brindisi un 41enne di origini baresi, ma domiciliato in città, che, fino al novembre del 2016, aveva comportamenti violenti e vessatori nei confronti della convivente. La donna in varie occasioni ha fatto ricorso anche a cure mediche.
La documentazione e la ricostruzione degli eventi da parte degli operatori della Squadra Mobile ha delineato il ricorrere dell’ipotesi aggravata dei maltrattamenti: la Procura della Repubblica, attraverso richiesta al Giudice per le Indagini Preliminari, ha emesso la misura coercitiva, nei confronti del presunto reo, con divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, mantenendo una distanza di almeno 500 metri dalla stessa e dall’abitazione di quest’ultima, con divieto assoluto di comunicare con la predetta anche in forma scritta, a mezzo del telefono e della rete internet.
Il divieto di avvicinamento alla vittima ed ai luoghi dalla medesima frequentati è una misura cautelare personale, coercitiva e obbligatoria, prevista e disciplinata dall’art. 282-ter del codice di procedura penale. Si tratta di una misura di recente introduzione nel nostro ordinamento (febbraio 2009) che tende ad assicurare alla vittima una tutela tangibile ed immediata da possibili persecuzioni e ritorsioni da parte dell’autore dei reati. Del resto, ove il reo dovesse violare tali divieti ed obblighi, debitamente segnalati all’Autorità Giudiziaria, potrebbe essere passibile di più grave e restrittiva misura cautelare personale.