Quando si tratta di fare discorsi pieni di enfasi, tutti si affannano a puntare sul turismo per il rilancio della città di Brindisi. Parole, parole, soltanto parole….
In realtà, il migliore Biglietto da visita della città dovrebbero essere i nostri monumenti, il nostro mare. Proprio questi particolari, però, vengono trascurati o profanati. E’ il caso di via del Mare, dove l’Autorità Portuale sta tentando di distruggere la vista del mare del seno di Levante con una recinzione orribile. La gestione dei monumenti, invece, è in gran parte in capo all’Amministrazione Comunale e negli ultimi tempi è stato raggiunto un degrado che non si era mai visto in passato. Partiamo dal Monumento al Marinaio d’Italia. E’ stato fatto tanto per “sottrarlo” alla Marina Militare per poi tenerlo chiuso e in una condizione di totale abbandono. Stesso dicasi per Palazzo Nervegna. Fino ad un anno fa era il cuore pulsante della città, visto che al suo interno, oltre alla sede del primo cittadino, vi erano sale per convegni ed un intero piano per le mostre d’arte. Lo stesso Palazzo restava aperto anche fino a tarda sera durante i principali eventi cittadini, a dimostrazione della sua importanza strategica. Adesso, invece, il sindaco non c’è più (si è trasferito in Municipio) e non ci sono più neanche gli uffici. Sparita anche la storica “Lancia” ospitata nel cortile interno dello stabile. La struttura sta piombando in uno stato di pauroso degrado. Un “delitto” che la città non meritava.
Ma il degrado non finisce qui. Riguarda anche l’ex convento delle Scuole Pie, la Casa del Turista, Il Bastione San Giacomo, Porta Lecce, Porta Napoli, le Colonne terminalid ella via Appia, la Scalinata Virgilio, gli scavi archeologici sottostanti il teatro verdi e gli scavi di via Casimiro. Tutto in totale abbandono, a dimostrazione di un settore lasciato totalmente allo sbando dall’Amministrazione Comunale. E ancora una volta, come spesso accade nella pubblica amministrazione, nessuno paga per il grave danno di immagine provocato alla città.
Dalla sindaca Angela Carluccio ci aspettiamo che imprima una inversione di rotta rispetto a ciò che è accaduto negli ultimi tempi.
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