«Riteniamo inaccettabile quanto accaduto il 9 aprile 2025 a Palazzo di Città, in occasione dell’incontro convocato dal Sindaco con il comitato dei lavoratori dell’indotto Enel Cerano e un rappresentante di Enel. Quest’ultimo ha rifiutato di partecipare, affermando di non voler sedere al tavolo con un comitato “non riconosciuto”.
Se l’invito fosse partito da noi, potremmo anche comprendere la sua posizione. Ma l’incontro è stato richiesto dal primo cittadino, rappresentante di una comunità che da anni subisce il peso delle scelte industriali imposte dai grandi colossi. Rifiutare il dialogo con il Sindaco — e di conseguenza con i lavoratori — è un atto di arroganza istituzionale e umana.
Noi siamo quelli che per anni hanno lavorato nella Centrale Enel, spalando carbone, cenere, gesso e altro ancora, mentre dirigenti ben pagati godevano dei loro stipendi e premi di fine anno seduti comodi dietro una scrivania.
La nostra unica preoccupazione è il futuro. E a chi oggi si rifiuta di riconoscerci, diciamo che domani ci troverà davanti ai cancelli. Per voi siamo solo numeri. Ma dietro ogni numero ci sono uomini e donne, padri, madri, mariti e mogli, che ogni giorno lottano per portare a casa il pane con dignità. Una dignità che manca a chi non ha il coraggio di guardare in faccia chi ha reso possibile, col proprio sudore, il funzionamento della Centrale.»
Comitato Lavoratori Enel Cerano